I ricercatori hanno scoperto che specifici cambiamenti batterici sono collegati a diversi stadi del carcinoma esofageo. Ad esempio, i batteri produttori di acido lattico erano più comuni nell’adenocarcinoma, suggerendo che questi microbi potrebbero supportare la sopravvivenza del tumore convertendo il glucosio in lattato, fornendo energia alle cellule maligne.

 

 

 

Il carcinoma esofageo (EC) ha due sottotipi principali: carcinoma esofageo a cellule squamose (ESCC) e adenocarcinoma esofageo (EAC).

Questi sottotipi differiscono notevolmente per la distribuzione geografica, i fattori di rischio e le caratteristiche cliniche.

Nonostante i notevoli sforzi, l’EC rimane difficile da diagnosticare e trattare a causa della sua presentazione spesso tardiva e della resistenza alle terapie convenzionali.

Una revisione completa, condotta da ricercatori dell’Università di Zhengzhou, dell’Henan Cancer Hospital e del Marshall Medical Research Center, segna un progresso significativo in oncologia.

Pubblicata su Cancer Biology & Medicine, la revisione evidenzia importanti risultati riguardanti i cambiamenti del microbioma nell’EC e le loro implicazioni per la patogenesi e la prognosi della malattia.

Identifica i cambiamenti critici nel microbioma associati all’EC ed esplora come questi cambiamenti potrebbero influenzare gli esiti dei pazienti.

I ricercatori hanno scoperto che specifici cambiamenti batterici sono collegati a diversi stadi dell’EC.

Ad esempio, i batteri produttori di acido lattico erano più comuni nell’EAC, suggerendo che questi microbi potrebbero supportare la sopravvivenza del tumore convertendo il glucosio in lattato, fornendo energia alle cellule maligne.

Hanno anche notato una ridotta diversità microbica nell’ESCC rispetto ai tessuti non tumorali. Questa diminuzione della diversità è stata associata a un aumento dei livelli di Fusobacterium e a una diminuzione dei livelli di Streptococcus, indicando che specifici profili microbici possono svolgere un ruolo nella progressione del cancro.

Lo studio ha ulteriormente esplorato il modo in cui la disbiosi microbica potrebbe influenzare i risultati del trattamento.

Composizioni microbiche distinte sono state associate a risposte diverse alla radioterapia e alla chemioterapia, sottolineando il potenziale del microbioma esofageo di influenzare l’efficacia del trattamento.

“Comprendere il ruolo del microbioma esofageo nello sviluppo e nella progressione dell’EC potrebbe portare a una diagnosi precoce e ad approcci terapeutici più personalizzati”, ha affermato il dottor Hongle Li, uno degli autori dello studio.

“I nostri risultati suggeriscono che la disbiosi microbica può non solo contribuire alla patogenesi dell’EC, ma anche influenzare i risultati del trattamento”.

La ricerca ha implicazioni critiche per la diagnosi precoce e il miglioramento delle strategie di trattamento per l’EC. L’identificazione di marcatori microbici associati alla progressione della malattia potrebbe aprire la strada a terapie mirate che interrompono i batteri che promuovono il cancro.

Inoltre, alcuni profili microbici potrebbero fungere da indicatori prognostici, aiutando nella pianificazione del trattamento e nel monitoraggio del paziente.