Rapporto CIRS 2021, a cura di Ugo Giorgio Pacifici Noja, rappresenta un consuntivo di bilancio del primo anno di vita del CIRS-Centro Internazionale per la Ricerca Sociale nella scienza della salute.

 

 

Secondo Pacifici Noja, il rapporto non è diretto alla sola comunità accademica, ma a tutti indistintamente. Non solo a personalità di estrazione accademica, ma a persone di tutte le provenienze professionali.

È uno studio pi lota – quello realizzato da Adriano Acciarino che studia le reazioni dei gruppi in un periodo di emergenza. Alessandro Boccanelli sviluppa in collaborazione con Mario Di Giulio, Pio Pellegrini, M. Laura Veneziano, Marco Zirulia, Laura Elena Pacifici Noja un case study che ha per oggetto il recupero di un borgo medievale del frusinàte pensato per divenire centro di benessere globale. Un testo al confine tra ermeneutica e epistemologia quello di Cristiano Castelfranchi che indaga sui poteri personali nella relazione con la malattia.

Fausto Ciccacci e Fabio D’Agostino ritengono che il sistema sanitario nazionale deva essere (ri)pensato in relazione alla (nuova) comunità sanitaria. Sofia Colaceci e Denise Montinaro decretano attraverso la lettura dei sociale l’irrevocabilità dei diritti per i neo-genitori anche in presenza di una epidemia.

Fausto D’Agostino parla di modifiche del volto della società generate dall’uso delle nuove tecnologie che modificano la concezione di privacy sanitaria. Edite de Oliveira propone il mentorato come strumento di una nuova ecologia sanitaria. Barbara Mangiacavalli espone il concetto di multiprofessionalità in ambito sanitario per attualizzare  tutte le professioni sanitarie.

Mario Pappagallo sottolinea la polarizzazione informazione pulita-informazione sporca nella comunicazione sanitaria. Agostino Pendola e Rossana Olivieri ritengono che solo il controllo delle importazioni di farmaci sia strumento possibile di contrasto del mercato parallelo dei farmaci. Andrea Pettini esamina la normativa europea sanitaria illustrando metodi e strumenti utilizzati dall’Unione Europea contro la diffusione delle patogenie.  .  Rumjana Stefanova e Denitza Stefanova vedono la cultura come il metro attraverso cui misurare la spiritualità (anche laica) da cui in ambito sanitario è impossibile prescindere. Romano Tripodi guarda alla formazione -processo pianificato e non casuale- come strumento contro la caducità delle formazioni professionali in ambito sanitario. In conclusione, il primo rapporto del Cirs si propone attraverso una lettura multiprospettica di realizzare una dettagliata analisi un periodo storico così delicato.

La pandemia Covid19,  infatti, non ha influito solo sul settore sanitario ma anche sul contesto sociale e certamente psicologico degli individui. Obbligo di un centro di ricerca è realizzare una analisi di tutti i fattori. Studiare le componenti che ruotano attorno alla salute, prescindendo dai determinanti della salute non avrebbe alcun senso. Nulla deve essere lasciato al caso perché la salute è legata anche al contesto sociale degli individui e al tempo stesso la salute del singolo e della comunità influisce sulla società.

La pandemia Covid19 ha portato alla luce molte criticità del SSN. A titolo di esempio possono citarsi: i tagli al settore sanitario, il percorso terapeutico incentrato sull’ospedale e poco sul territorio, la sanità non in linea con il trend demografico e tecnologico della società, la formazione dei professionisti del settore sanitario.

Non si può fare a meno di osservare come i  nuovi media e le modalità di comunicazione hanno in qualche modo influito sulla percezione da parte della “gente” della diffusione della pandemia. La pandemia lascia dietro di sé una scia di desolazione a causa dell’alto numero di vittime mietuto in tutto il mondo, ma forse si può guardare ad essa come sprone per una nuova concezione della sanità, sempre più globale.

Il filosofo Ludwig Wittgenstein usa i colori per costruire quella che lui chiama “metafora cromatica della società“. E si chiede: chi non conosce il colore bianco, come farà a parlare essendo sicuro di non essere travisato o mal compreso. Si. Legittimamente sembra interrogarsi  Pacifici Noja come faccia chi non conosce la sanità a parlarne, senza correre il rischio di parlarne in maniera inadeguata.

La risposta sta in questo Rapporto in cui ciascuno dal proprio punto di osservazione fa le proprie riflessioni in modo pertinente. Ma anche interessante e utile per ampliare il dibattito scientifico che è per tutti  e di tutti.

 

Sara Barberini