Nuovi calcoli ipotizzano la presenza di un pianeta molto massiccio e roccioso oltre l’orbita di Nettuno, ai confini del nostro sistema, dove i telescopi non riescono a vedere.
Da più di settant’anni gli astronomi sono a caccia del fantomatico pianeta X, un corpo celeste che si dovrebbe trovare al di là dell’orbita di Nettuno, estremo e ultimo componente planetario del nostro sistema.
Fino al 2006 la lettera X indicava non solo l’incognita per designare un possibile nuovo pianeta del Sistema Solare, ma anche il numero cardinale con il quale catalogare il corpo celeste in ordine di distanza dal Sole in attesa di un nome proprio. Tuttavia, da quell’anno, l’Unione internazionale di astronomi ha declassato Plutone a pianeta nano e così i pianeti ufficiali della nostra stella sono passati da nove a otto.
Ma sono in molti a pensare che un altro pianeta si celi oltre l’orbita di Plutone e difatti negli ultimi vent’anni sono stati scoperti corpi minori, come Sedna (di appena 1.800 chilometri di diametro), agli estremi confini del Sistema Solare. Penserete: ma perché, se esiste questo pianeta X, non è ancora stato scoperto, dato che riusciamo a individuare ogni giorno decine di nuovi mondi attorno a stelle distanti anche migliaia di anni luce?
La risposta è semplice: mentre questi ultimi sono ben illuminati dalla luce della loro stella madre, oltre l’orbita di Nettuno è invece buio pesto. Là il Sole appare come un debole puntino e qualsiasi corpo celeste non riesce a riflettere la sua luce in modo apprezzabile per essere catturata dai telescopi.
Bisogna quindi procedere a tentoni, ipotizzando quale potrebbe essere l’orbita del pianeta X e poi andando a osservare lungo quel percorso per vedere se appare qualcosa che si sposta col tempo.
Ricercatori dell’Università di Madrid sono però convinti che questo misterioso pianeta esista. Sull’ultimo numero della rivista Astronomy & Astrophysics hanno pubblicato un articolo che spiega il perché.
Secondo gli studiosi gli oggetti transnettuniani, cioè i piccoli corpi rocciosi oltre Nettuno, hanno avuto in passato un incontro ravvicinato con questo pianeta X. Lo si dedurrebbe dall’eccentricità delle loro orbite (cioè il parametro che indica quanto sono schiacciate lungo un asse), il cui valore molto elevato sarebbe il frutto di perturbazioni secolari da parte della gravità di un altro pianeta molto più grande.
Dai loro calcoli questo pianeta sarebbe una super- Terra, cioè avrebbe una massa cinque volte quella terrestre e si troverebbe a oltre 600 unità astronomiche, vale a dire a 600 volte la distanza che ci separa dal Sole, mediamente 150 milioni di chilometri.
Calcolano inoltre che gli incontri ravvicinati con il pianeta X da parte degli oggetti transnettuniani siano avvenuti anche molto recentemente, in un intervallo di tempo tra mille a centomila anni. Hanno poi applicato complessi metodi di statistica per calcolare i parametri orbitali e le possibili traiettorie di questo pianeta.
La presenza di un altro membro del Sistema Solare sembra dunque poter essere confermata in teoria. Adesso bisognerà vedere se le osservazioni suffragheranno questa ipotesi.
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