Michel Mayor, l’astrofisico premiato per le sue scoperte di mondi alieni, afferma: “troppo lontani, impossibili da raggiungere”.
L’umanità dovrà accontentarsi della Terra come sua dimora: colonizzare un pianeta extrasolare è un’impresa impossibile. Lo dice nientemeno che Michel Mayor, lui che nel 1995 scoprì il primo mondo al di fuori del Sistema Solare e per questo insignito di fresco del Nobel per la fisica.
“Se si parla di esopianeti una cosa dev’essere chiara, noi non migreremo mai su uno di essi” ha detto all’agenzia francese Agence France-Presse (AFP). “Ho sentito il bisogno di bloccare sul nascere tutte le affermazioni del tipo: un giorno andremo su un altro pianeta se sulla Terra non sarà più possibile vivere”.
Il motivo? Tutti gli esopianeti conosciuti sono troppo distanti per essere raggiunti. “Persino nella più ottimistica ipotesi di un pianeta abitabile non troppo lontano, diciamo una dozzina di anni luce, il tempo per andarci sarebbe considerevole”.
“La triste realtà è che in questo momento per la civiltà umana le stelle sono troppo lontane” gli fa eco Stephen Kane, astrofisico alla University of California di Riverside.
“Abbiamo lottato per mandare l’uomo sulla Luna e forse tra 50 anni saremo su Marte, ma sarei veramente sorpreso se l’umanità raggiungesse l’orbita di Giove prima di qualche secolo” afferma.
Poiché la stella a noi più vicina dista circa settantamila volte l’orbita di Giove, le altre stelle sono “tutte fuori della nostra portata”.
“La fisica necessaria per un viaggio interstellare, se mai esiste, richiederebbe una fondamentale revisione degli attuali concetti di massa, energia ed accelerazione” prosegue il premio Nobel.
Quindi l’umanità rimarrà per sempre su questo pianeta? “Forse tra un milione di anni, se la nostra specie si sarà evoluta e con essa la tecnologia, magari ci sarà un modo per effettuare questi lunghissimi viaggi”.
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