Una revisione sistematica e una meta-analisi, condotta da un team internazionale di ricercatori, ha incluso 95 studi con l’obiettivo di comprendere il decorso clinico della lombalgia acuta (< 6 settimane), subacuta (da 6 a meno di 12 settimane) e persistente (da 12 a meno di 52 settimane).

 

La lombalgia è una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo, con oltre 570 milioni di persone colpite.

“La buona notizia è che la maggior parte degli episodi di mal di schiena si risolve, anche se si hanno già avuto mal di schiena per un paio di mesi”, afferma il professor Lorimer Moseley dell’Università dell’Australia meridionale.

“La cattiva notizia è che una volta che hai avuto mal di schiena per più di qualche mese, le possibilità di recupero sono molto più basse. Questo ci ricorda che, sebbene quasi tutti soffrano di mal di schiena, alcune persone stanno meglio di altre, ma non capiamo completamente perché”.

La revisione sistematica e la meta-analisi, condotta da un team internazionale di ricercatori, ha incluso 95 studi con l’obiettivo di comprendere il decorso clinico della lombalgia acuta (< 6 settimane), subacuta (da 6 a meno di 12 settimane) e persistente (da 12 a meno di 52 settimane).

Per le persone con nuovo mal di schiena, il dolore e i problemi di mobilità sono diminuiti significativamente nelle prime 6 settimane, ma poi il recupero è rallentato.

Questo studio ha colmato una lacuna in un documento del 2012 dello stesso team di ricerca, con nuovi risultati che mostrano che molte persone con lombalgia persistente (più di 12 settimane) continuano ad avere livelli da moderati ad alti di dolore e disabilità.

“Questi risultati chiariscono che il mal di schiena può persistere anche quando la lesione iniziale è guarita”, afferma il professor Moseley.

“In queste situazioni, il mal di schiena è associato all’ipersensibilità del sistema del dolore, non a una lesione alla schiena in corso. Ciò significa che se soffri di mal di schiena cronico – mal di schiena quasi tutti i giorni per più di qualche mese – allora è il momento di adottare un nuovo approccio per stare meglio”.

Osserva che ci sono nuovi trattamenti basati sull’allenamento sia del cervello che del corpo che “si concentrano prima sulla comprensione che il mal di schiena cronico non è un problema semplice, motivo per cui non ha una soluzione semplice, e poi sulla riduzione lenta della sensibilità del sistema del dolore aumentando la funzione e la partecipazione ad attività significative”.

Gli autori affermano che l’identificazione del recupero rallentato nelle persone con lombalgia subacuta è importante in modo che l’assistenza possa essere intensificata e la probabilità di dolore persistente ridotta.

Sono necessarie ulteriori ricerche sui trattamenti per aiutare ad affrontare questa condizione comune e debilitante e per comprenderla meglio nelle persone di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 60 anni.