Perché il Covid ha dato il colpo di grazia alla Sanità? Di Giovanni Savignano.

 

Nel 2023 il nostro Sistema Sanitario Nazionale ha compiuto 45 anni.  Che dire? È davvero invecchiato male. Da quella riforma del 1978, che garantiva assistenza universale e gratuita per tutti, si è passati, con le modifiche degli anni novanta e poi con i tagli degli ultimi decenni, a un sistema che è sull’orlo del collasso, tanto che il cittadino – se può permetterselo – deve ormai rivolgersi alla sanità privata per visite ed esami urgenti.

Mancano fondi, medici ed operatori sanitari. La prova l’abbiamo avuta in pandemia: per non far collassare il sistema, la politica ci ha costretti al lockdown prima e al green pass poi, perché le nostre strutture sanitarie erano manifestamente incapaci di affrontare l’emergenza Covid.

Ma come si è arrivati a tutto questo? Lo spiega bene Giovanni Savignano nel suo libro, con un’accurata analisi del sistema del welfare italiano, della sua sostenibilità di fronte alle crisi economiche e ai processi di globalizzazione che hanno trasformato il mondo.

Savignano, già docente incaricato presso la Seconda Università di Napoli “Luigi Vanvitelli”, è specializzato in radiologia e collabora con  con quotidiani e riviste medico scientifiche, oltre a essere autore di numerosi libri.

Il crescente prolungamento della vita media, e quindi anche l’aumento delle risorse economiche da destinare alle cure per le patologie croniche, oltre che a provvedimenti legislativi poco lungimiranti, ha portato il nostro SNN in una situazione precaria, non più in grado di sostenere e garantire i livelli assistenziali che un tempo si era prefisso.

Ma anche la popolazione – e le industrie farmaceutiche – hanno contribuito a minare le fondamenta del sistema: se da un lato il cittadino è sempre più bulimico di farmaci (e ne abusa più del dovuto), dall’altra le aziende tendono a far passare il messaggio che anche stati di salute che non necessiterebbero di medicinali sono invece delle patologie da curare.

È ovvio che tutto ciò ha un peso notevole sulla spesa sanitaria. L’autore fa un’analisi dettagliata della medicina moderna, a partire dal concetto di salute dell’OMS,  esteso oltre i limiti, che per la medicina dovrebbero essere quelli di prevenire e curare.

Genomica, medicina basata sull’evidenza, chirurgia robotica e altre innovazioni sono mostrate in un quadro globale, che deve tenere conto delle limitate risorse a disposizione.

Anche il futuro dello stato sociale e del welfare sono trattati dall’autore con lucide considerazioni e senza falsi ottimismi.

La postfazione è interamente dedicata alla pandemia, dove l’autore analizza la ricaduta sul sistema sanitario e ripercorre in senso cronologico gli interventi legislativi e di politica sanitaria messi in atto dai governi che si sono susseguiti in quei tre anni.