Dà un ingrandimento di circa cinque volte ed è in grado di visualizzare tessuti fluorescenti verdi e rossi con una risoluzione fino a dieci micrometri.

 

 

Un dispositivo in grado di convertire uno smartphone o un tablet in un microscopio a fluorescenza per meno di 50 euro è presentato in uno studio su Scientific Reports.

Gli autori suggeriscono che il dispositivo – che hanno chiamato glowscope – potrebbe essere utilizzato per visualizzare cellule, tessuti e organismi a basso ingrandimento nelle scuole, nelle strutture di divulgazione scientifica e in alcuni laboratori di ricerca.

I microscopi a fluorescenza sono utilizzati per studiare campioni marcati con sostanze fluorescenti o che esprimono proteine fluorescenti.

Tuttavia, poiché questi microscopi di solito costano almeno diverse migliaia di dollari, il loro uso è in genere limitato a laboratori di ricerca ben finanziati.

Il glowscope, ideato da Jacob Hines e colleghi della Winona State University, è costituito da una cornice in plexiglass e compensato, un obiettivo della fotocamera clip-on, una torcia a LED e filtri per l’illuminazione.

La cornice viene utilizzata per posizionare uno smartphone o un tablet sopra un campione e l’obiettivo viene agganciato alla fotocamera del telefono o del tablet per consentire l’ingrandimento.

Il campione è illuminato dalla torcia a LED e un filtro di illuminazione è posizionato sopra la lente per filtrare le lunghezze d’onda indesiderate della luce e consentire la visualizzazione di quella fluorescente emessa dal campione.

Gli autori hanno dimostrato le capacità del glowscope utilizzandolo per visualizzare embrioni vivi di pesci zebra – lunghi tra due e tre millimetri – che hanno proteine fluorescenti nel midollo spinale, nel tessuto cardiaco o nel cervello posteriore.

Hanno scoperto che la lente clip-on forniva un ingrandimento di circa cinque volte ed era in grado di visualizzare tessuti fluorescenti verdi e rossi con una risoluzione fino a dieci micrometri, sufficiente per visualizzare le singole cellule del pigmento.

Gli autori hanno utilizzato il glowscope per misurare la frequenza cardiaca degli embrioni e, dopo aver migliorato la risoluzione dei video registrati utilizzando software libero, i movimenti delle singole camere cardiache.

Poiché i materiali per un glowscope costano tra i 30 e i 50 dollari, gli autori propongono che potrebbero essere utilizzati dagli studenti per studiare l’anatomia, il comportamento, la fisiologia, lo sviluppo e l’eredità genetica in piccoli organismi che esprimono proteine fluorescenti.

Diversi glowscope e smartphone potrebbero anche essere utilizzati contemporaneamente per acquisire dati video in laboratori di ricerca che non hanno accesso a più microscopi a fluorescenza, aggiungono.

Crediti: Schaefer et al., Scientific Reports (2023).



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