Ad alto dosaggio induce aritmie e tachicardie.

 

Nelle scorse settimane la clorochina, un farmaco usato da decenni contro la malaria, è stata oggetto di particolare attenzione in quanto, secondo gli esperti, potrebbe proteggere dal coronavirus.

Sono iniziati cosi studi clinici per testare la sua efficacia sull’uomo. Ma sono emersi problemi. Uno studio cominciato in Brasile, infatti, ha mostrato pericolosi affetti avversi del farmaco.

Il trial clinico in oggetto prevedeva l’arruolamento di 440 persone suddivise in due bracci: in uno gli individui ricevono 600 mg di clorochina due volte al giorno per dieci giorni, nell’altro solo 450 una volta al giorno. Arrivati a reclutare 81 pazienti, però, si è visto che quelli soggetti ad alte dosi hanno manifestato aritmie anche gravi e due di loro, prima di morire, hanno avuto tachicardia ventricolare.

Immediatamente lo studio è stato fermato per i soggetti del gruppo ad alta dose, che sono stati spostati nell’altro braccio. Ora il test proseguirà ma solo con basso dosaggio. Al momento i dati non sono ancora sufficienti per capire se il trattamento con clorochina sia di qualche utilità contro il Covid-19.

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