È un antivirale che ha ottenuto risultati positivi in un trial clinico su 340 pazienti di Wuhan e Shenzhen.

 

 

Si tratta di Favipiravir, farmaco sviluppato per trattare l’influenza e con un altro grado di sicurezza, che il mese scorso è stato approvato anche per la sperimentazione sul Covid-19.

I pazienti di Shenzhen positivi al tampone sono ritornati negativi in quattro giorni dopo aver preso il farmaco, rispetto agli 11 necessari per chi non aveva assunto Favipiravir. Nello stesso trial clinico si è visto ai raggi X che le condizioni dei polmoni sono migliorate del 91% contro il 68% dei pazienti non trattati con il farmaco.

Nello stesso trial, a Whuan, il farmaco ha ridotto i giorni con febbre da 4,2 a 2,5. Ma come funziona questa molecola? Il farmaco è progettato specificatamente per agire contro i virus come SARS-CoV-2 il cui materiale genetico è espresso non dal DNA ma dall’RNA.

Il suo meccanismo d’azione contro i virus è quello di fermare la loro replicazione bloccando l’enzima polimerasi dell’RNA che costruisce l’RNA stesso. Senza quell’enzima funzionante il virus non può replicarsi in modo efficiente dentro le cellule dell’ospite.

Tuttavia il farmaco sembra essere meno efficiente in pazienti con gravi sintomi. In 80 pazienti infatti dove il virus si era già moltiplicato, il trattamento farmacologico non ha dato altresì buoni esiti.

Però al momento non ci sono farmaci approvati ufficialmente contro il coronavirus e si cerca quindi di testare quelli già sviluppati per trattare altri virus, come ad esempio il Remdesivir per l’ebola e che si è dimostrato efficace contro la MERS (un altro coronavirus) nelle scimmie.

E il vaccino? Entro sei settimane 45 persone saranno arruolate a Seattle per sperimentare la sicurezza e l’efficacia di un vaccino. E se tutto andrà per il meglio entro 12-18 mesi sarà pronto per essere distribuito.

 

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