Un piccolo asteroide di 5 metri di diametro sta orbitando il nostro pianeta ma presto ritornerà a vagare nello spazio.
La Terra ha una seconda luna. Si tratta di un corpo celeste relativamente piccolo (dai 3 ai 5 metri di diametro) che sta orbitando il nostro pianeta a una distanza di 300.000 chilometri (come quella della Luna) e si trova adesso in direzione della costellazione della Vergine.
Non provate neanche a cercarlo in cielo: date le sue ridotte dimensioni, e quindi la sua bassissima luminosità, l’oggetto ha magnitudine 20, cioè è visibile solo con potenti telescopi.
Così l’anno individuato due astronomi il 15 febbraio, grazie agli strumenti del Catalina Sky Survey (CSS) ed è stato chiamato 2020 CD3. Analizzando le sue orbite a ritroso gli astronomi stimano che sia stato catturato dalla gravità terrestre nel 2016 o 2017. Ma, proprio per la sua scarsa visibilità, l’asteroide è stato individuato solo quest’anno.
La compagnia di 2020 CD3, durerà però poco: secondo i calcoli dovrebbe abbandonare l’orbita terrestre in aprile, per tornare a girare intorno al Sole come tutti gli altri asteroidi. Non cadrà sulle nostre teste: l’analisi degli esperti del Jet Propulsion Laboratory’s Sentry project indicano una probabilità del 3% di una collisione con il nostro pianeta nei prossimi cento anni.
E, se dovesse cadere, si disintegrerebbe nell’alta atmosfera in tanti frammenti e nel caso peggiore atterrerebbe come un piccolo meteorite.
Non è la prima volta che il nostro pianeta acquista una seconda luna. Era già successo nel 2006 e gli astronomi sospettano che la pioggia meteorica avventa il 9 febbraio 1913 sia stata il risultato dello sgretolamento di una mini luna catturata dalla gravità terrestre a quell’epoca.