È il secondo pianeta trovato attorno a Proxima Centauri, la stella a noi più vicina; non pare essere idoneo ad ospitare la vita.

 

 

Astronomi guidati da Mario Damasso dell’Osservatorio Astrofisico di Torino hanno scoperto un nuovo pianeta extrasolare attorno alla stella Proxima Centauri, l’astro che dista da noi solo 4,3 anni luce, vale a dire il più vicino.

Per farlo si sono avvalsi delle osservazioni effettuate tra il 2000 e il 2017 del telescopio VLT a La Silla, in Cile. “E’ stato necessario un tempo così lungo perché questo pianeta ci mette più di cinque anni per percorre un’orbita attorno alla sua stella e quindi abbiamo dovuto aspettare che passasse davanti alla stella madre per calcolare, dalla diminuzione della luminosità di quest’ultima, le sue caratteristiche”.

Si è così scoperto che Proxima c, questo il nome del pianeta, ha una massa di circa sei volte quella della Terra e si trova a una volta e mezza la distanza Terra-Sole dalla sua stella, cioè 30 volte più lontano di Proxima b, l’altro pianeta scoperto quattro anni fa ad orbitare Proxima Centauri e di dimensioni e massa simile al nostro. Ma che non può ospitare vita.

Infatti Proxima Centauri è una nana rossa, cioè appartiene a una classe di stelle poco luminose e piccole ma con un’intensa attività magnetica, tale da strappare via un’eventuale atmosfera dal pianeta b (che le orbita vicinissimo), ma che emette troppa poca energia per scaldare la superficie del pianeta c (30 volte più distante) e quindi consentirgli di mantenere l’acqua allo stato liquido.

Che peccato: due pianeti così vicini eppure completamente sterili. La scoperta però fornisce preziosi indizi sui pianeti super-Terra, cioè rocciosi ma con diametro molte volte quello terrestre; soprattutto sulle origini di questi corpi celesti, che si ritiene si formino a una distanza tale dalla stella dove acqua, monossido di carbonio e ammoniaca si trovano allo stato ghiacciato.

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