In un recente studiolo sviluppo di un metodo per generare neuroni da altri tipi di cellule per compensare le cellule cerebrali perse durante un trauma.
Un ictus è una condizione neurologica debilitante che si presenta quando vi è una privazione del sangue alle cellule cerebrali. Può portare alla perdita di memoria, abilità motorie e cognizione. Attualmente, i pazienti con ictus vengono trattati ripristinando un flusso sanguigno adeguato ai loro neuroni. Tuttavia, questi neuroni sono spesso morti al momento del trattamento.
Sostituire i neuroni morti sarebbe quindi una strategia ideale, ma molto difficile da mettere in pratica, per riguadagnare la perdita della funzione cerebrale. Ora, i ricercatori dell’Università di Okayama hanno sviluppato un metodo per convertire le cellule non neuronali nel cervello in neuroni per questo scopo.
Ascl1, Sox2 e NeuroD1 sono proteine presenti nei neuroni. Quando vengono introdotte tatticamente nelle normali cellule, queste iniziano a mostrare proprietà simili ai neuroni. Il team di ricerca guidato da Abe Koji e dal senior Yamashita Toru ha sperimentato nello studio questo principio. Piccoli filamenti di silicio sono stati inizialmente inseriti in vasi sanguigni specifici all’interno del cervello dei topi. Questi filamenti hanno ostruito i vasi sanguigni e hanno limitato il flusso sanguigno, creando così un ictus nei topi.
Tre giorni dopo l’induzione di un ictus, è stato utilizzato un sistema di rilascio comprendente un virus indebolito per iniettare Ascl1, Sox2 o NeuroD1 nelle aree cerebrali danneggiate. I sistemi virali di solito attaccano le cellule più giovani e non le cellule mature come i neuroni. Ciò ha dato al team uno stretto controllo sul tipo di cellule in cui il virus entrava e depositava le proteine. In effetti, è stato osservato che le cellule non neuronali, come quelle gliali che sono protettive dei neuroni, venivano colpite con successo dal virus taxi delle proteine neuro-rigeneratrici.
Ventuno giorni dopo l’iniezione virale, le cellule gliali hanno iniziato a presentare marcatori che si trovano tipicamente nei giovani neuroni. Quarantanove giorni dopo l’iniezione, queste cellule presentavano caratteristiche di neuroni maturi, incluso lo schema di ramificazione tipico dei neuroni. L’iniezione di Ascl1, Sox2 o NeuroD1 ha portato con successo alla generazione di “nuovi” neuroni. I ricercatori hanno anche analizzato i modelli comportamentali di questi topi per valutare la loro mobilità dopo l’ictus. Tuttavia, nonostante la rigenerazione delle cellule cerebrali, il loro movimento non è stato completamente ripristinato.
“Nel complesso, il presente studio ha raggiunto con successo, per la prima volta, la riprogrammazione diretta in vivo di fattori trascrizionali forzati (Ascl1, Sox2 e NeuroD1) nel cervello di topo post-ictus”, concludono gli autori. Questa riuscita rigenerazione delle cellule cerebrali dopo un ictus è un passo avanti nella terapia; resta da studiare come modificare ulteriormente questo processo per ripristinare il più possibile anche la funzione neurologica.
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