La campagna nasce dall’esigenza di rispondere ai bisogni insoddisfatti delle pazienti e raccontare il loro percorso di cura. In Italia, 37.000 donne vivono con carcinoma mammario metastatico, noto anche come carcinoma mammario di IV stadio. Nel 2023 sono state registrate 55.900 nuove diagnosi di tumore al seno, di cui 6-7% già di IV stadio (o già in fase metastatica). La campagna di sensibilizzazione realizzata da Daiichi Sankyo e AstraZeneca è sviluppata in collaborazione con A.N.D.O.S. Onlus Nazionale, Europa Donna APS e SIPO, e con il patrocinio di Fondazione IncontraDonna e Salute Donna ODV.

 

 

Rispondere ai bisogni insoddisfatti delle donne con tumore al seno metastatico e supportarle nella comprensione del percorso terapeutico.

Sono questi i principali obiettivi di “In Seno al Futuro”, una campagna di sensibilizzazione di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, con la collaborazione delle Associazioni Pazienti A.N.D.O.S. Onlus Nazionale e Europa Donna Italia APS, della Società Italiana di Psico-Oncologia (SIPO), e con il patrocinio di Fondazione IncontraDonna e Salute Donna ODV, presentata ieri a Milano.

In Italia, 37.000 donne vivono con carcinoma mammario metastatico, noto anche come carcinoma mammario di IV stadio. Nel 2023 sono state registrate 55.900 nuove diagnosi di tumore al seno, di cui 6-7% già di IV stadio (o già in fase metastatica).

“Parliamo di metastasi quando le cellule tumorali si diffondono dalla mammella ad altre parti del corpo”, spiega la Professoressa Grazia Arpino, Professore Associato di Oncologia Medica e responsabile del gruppo di tumore mammario presso l’Università Federico II di Napoli.

“Questo può accadere anche molti anni dopo l’intervento chirurgico e le terapie post-operatorie, nonostante il tumore primario sia stato completamente rimosso”.

“Sono cellule tumorali presenti nel sangue che vanno a localizzarsi in altri organi, come il fegato o le ossa, causando patologie relative alla zona colpita, come scompensi, cedimenti ossei e dolore”.

“Lo scopo primario delle terapie è quindi mantenere il più a lungo possibile tutte le cellule in regressione con trattamenti sistemici, capisaldi della cura”.

“Tanti sono gli specialisti che lavorano con la paziente, ma anche tante sono le diverse forme di tumore al seno metastatico e le varie tipologie di trattamento da valutare”.

“Per questo, i controlli periodici che si fanno dopo la prima diagnosi diventano fondamentali per individuare, il più precocemente possibile, eventuali metastasi e per poter intervenire in modo tempestivo con la terapia adeguata”.

“Anche se non è una patologia eradicabile, il tumore al seno metastatico, grazie ai progressi scientifici in quest’ambito che hanno consentito un aumento della sopravvivenza di queste pazienti, oggi è però curabile a lungo”, afferma la Professoressa Valentina Guarneri, Professore Ordinario di Oncologia Medica, Università di Padova.

Quella del tumore al seno metastatico, sempre di più, oggi è una condizione cronicizzabile, anche se non guaribile, perché esistono diverse possibilità terapeutiche, grazie alle quali le pazienti possono convivere con la malattia e mantenere una buona qualità di vita, anche per anni.

“Oltre a comparire come recidiva, la malattia metastatica si registra anche alla prima diagnosi, in circa una donna su tre”.

“Inoltre, non è uguale per tutte le pazienti e pertanto le possibilità di trattamento sono prevalentemente farmacologiche e sono molteplici”.

“La scelta dipende da molti fattori: la storia clinica della paziente, dal tipo di tumore e dalle sue caratteristiche molecolari, dal numero e dalla posizione delle metastasi. Per i tumori HR positivi abbiamo la terapia ormonale o endocrina che può essere combinata a farmaci target”.

“Per il tumore HER2 positivo la chemioterapia e i farmaci anti HER2. Da vent’anni abbiamo avuto successi importanti grazie ai farmaci che bloccano questo recettore”.

“In un sottogruppo di tumori triplo negativi possiamo sfruttare chemio più l’immunoterapia. A queste opzioni si aggiungono le terapie loco-regionali, come la chirurgia, la radioterapia e la radiologia interventistica”.

Nel percorso di cura, oltre al trattamento farmacologico o chirurgico, è fondamentale che sia incluso anche un sostegno psicologico per approfondire l’impatto psico-emotivo del cancro e per intervenire sui fattori psicologici, comportamentali e sociali che possono presentarsi nel processo di malattia e di cura. Lo specialista in grado di trattare questo aspetto è lo psico-oncologo.

“la presa di coscienza della malattia è sempre traumatica”, spiega Marco Bellani, Università degli Studi dell’Insubria e Past President SIPO, Società Italiana di Psico-oncologia.

“Il cambiamento nella vita delle pazienti è proprio come uno tsunami e il nostro scopo è quello di aiutare le donne a vivere nel regno dell’incertezza, in un percorso dove hanno sempre una spada di Damocle pendente”.

“Nel percorso di cura vanno presi in considerazione ansia, depressione e distress transitori. Quest’ultimo ha un grado di sofferenza soggettiva e si manifesta con disturbi di suscettibilità e del sonno”.

La campagna “In Seno al Futuro” nasce dall’esigenza di accompagnare le pazienti nel percorso di cura, dalla diagnosi al trattamento, e si sviluppa attraverso 5 video che raccontano questo cammino.

La voce narrante della storia è affidata a La Pina, conduttrice e speaker radiofonica di Radio Deejay, che introduce e chiude ogni puntata e invita a riflettere sul significato più profondo delle immagini che scorrono.

Ogni video rappresenta una fase del viaggio ed è contraddistinto da un simbolo, un’immagine evocativa che richiama il significato di ogni singolo momento vissuto: l’onda, per raffigurare l’attimo impetuoso e travolgente della diagnosi; l’albero, ramificato come le tante opzioni terapeutiche a disposizione e come le molteplici figure professionali che prendono in carico la paziente; lo specchio che permette di guardarsi dentro e di avere una percezione di sé come persona e non come paziente e, infine, una tavolozza di colori che la donna ha in mano per poter ridipingere la propria vita, attraverso il sostegno e il ritorno ad una socialità più consapevole.

Tutti i contenuti, compresi gli approfondimenti sulla patologia, sono contenuti sul sito dedicato www.insenoalfuturo.it

“La nostra strategia in oncologia si focalizza su tre punti: fare innovazione; ascoltare i pazienti e collaborare”, afferma Mauro Vitali, Head of Oncology Business Division Daiichi Sankyo Italia.

“Il primo punto è la ricerca nei centri clinici: il 24% dei ricavi dell’azienda viene investito in questo settore e prevediamo di stanziare undici miliardi nei prossimi cinque anni”.

“Inoltre, siamo in prima linea per ascoltare attivamente i pazienti, i loro bisogni con l’obiettivo di dare risposte per migliorare la loro qualità di vita”.

“L’obiettivo finale, per il tumore al seno metastatico, resta quello di poter cronicizzare la malattia, migliorando e cambiando il trattamento”.