La scoperta di un pianeta di dimensioni simili a Venere che orbita attorno a una stella nelle vicinanze del nostro sistema solare fa sperare che gli astronomi possano un giorno svelare il segreto del perché la vita è apparsa sulla Terra.

 

 

La scoperta di un pianeta di dimensioni simili a Venere che orbita attorno a una stella nelle vicinanze del nostro sistema solare fa sperare che gli astronomi possano un giorno svelare il segreto del perché la vita è apparsa sulla Terra.

Un team internazionale di scienziati guidato dall’Astrobiology Center (ABC) in Giappone, dall’Università di Tokyo, dall’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone e dal Tokyo Institute of Technology ha trovato e caratterizzato il pianeta, chiamato Gliese 12 b, sulla base dei dati del telescopio spaziale TESS della NASA, delle fotocamere MuSCAT2 e MuSCAT3 e di tre osservatori Maunakea sull’isola delle Hawaii: Il telescopio Subaru, l’Osservatorio Gemini, un programma del NOIRLab della NSF e l’Osservatorio W. M. Keck.

Le caratteristiche del pianeta indicano la possibilità che il pianeta appena scoperto possa aver conservato una certa quantità di atmosfera, il che lo rende uno degli obiettivi più adatti tra tutti i pianeti scoperti finora per studiare l’atmosfera di un pianeta simile a Venere.

La ricerca è pubblicata su The Astrophysical Journal Letters.

Lo studio della vita nell’universo è difficile perché abbiamo un solo esempio di un pianeta in cui la vita è stata confermata: la Terra.

E’ difficile dire quali caratteristiche della Terra siano necessarie per la comparsa della vita e quali siano irrilevanti.

Fino a quando non troveremo un “gemello della Terra” in cui sono apparse anche le condizioni per la vita, il meglio che gli astronomi possono fare è studiare i “gemelli cattivi”, pianeti con condizioni iniziali simili alla Terra che si sono rivelate molto diverse, con ambienti inadatti alla vita.

Nel nostro sistema solare, Venere e Marte forniscono due esempi di “gemelli cattivi” senza vita.

Ma con solo due esempi, c’è ancora molta incertezza su quanto possano essere rigorose o permissive le condizioni di vita. Dagli anni ’90 sono stati scoperti più di 5.500 pianeti in orbita attorno a stelle diverse dal Sole.

Tuttavia, la maggior parte di questi pianeti si trova a centinaia di anni luce di distanza dalla Terra, il che rende difficile studiarli in dettaglio.

Gliese 12 b, invece, è vicino al nostro sistema solare, situato a soli 40 anni luce di distanza. Questo rende Gliese 12b un bersaglio ideale da studiare con il James Web Space Telescope (JWST) e i telescopi terrestri di nuova generazione.

“Le osservazioni di follow-up con JWST e le future osservazioni da terra con telescopi da 30 metri per la spettroscopia di transito dovrebbero determinare se Gliese 12 b ha un’atmosfera e se l’atmosfera contiene componenti molecolari associati alla vita come vapore acqueo, ossigeno e anidride carbonica”, afferma Masayuki Kuzuhara, assistente professore del progetto ABC e autore principale dello studio.

Sebbene Venere attualmente non trattenga acqua liquida sulla superficie, potrebbe averlo fatto in passato. Allo stesso modo, non si può escludere completamente che l’acqua liquida sia presente sulla superficie di Gliese 12 b.

I dati dello spettrografo a infrarossi (IRD) del telescopio Subaru, della fotocamera nel vicino infrarosso di seconda generazione (NIRC2) dell’osservatorio Keck e dei dati d’archivio del telescopio Gemini North hanno svolto un ruolo importante nel confermare che Gliese 12 b è in realtà un pianeta;

i dati hanno escluso uno scenario di falso positivo in cui l’oggetto rilevato dal team di Kuzuhara potrebbe essere una stella compagna che fa parte di un sistema binario in cui due stelle ruotano l’una intorno all’altra.

Inoltre, il team ha determinato che Gliese 12 b è così vicina alla sua stella ospite, una nana rossa di classe M, che un anno sul pianeta – il tempo necessario per completare un’orbita – dura solo 12,8 giorni terrestri.

Il suo raggio è solo il 4% più piccolo del raggio della Terra ed è meno di 3,9 volte la massa del nostro pianeta.

Gliese 12 b riceve 1,6 volte più radiazione dalla sua stella ospite di quanta ne riceva la Terra dal Sole.

Per fare un confronto, Venere riceve 1,9 volte più radiazioni della Terra.

Sulla base di questi dati, il team ritiene che Gliese 12 b sia un “gemello malvagio”, più simile a Venere che alla Terra.

Ma non possono escludere la possibilità che Gliese 12 b sia un “gemello della Terra” con acqua liquida sulla sua superficie. Ulteriori osservazioni determineranno se Gliese 12 b è un “gemello malvagio” o un “gemello terrestre”.

In entrambi i casi, studiare Gliese 12 b in modo più dettagliato darà un’idea migliore dei prerequisiti per lo sviluppo di un ambiente favorevole alla vita su un pianeta.