È la prima volta in 15 anni che è stata identificata una nuova proteina dipendente dalla vitamina K, aprendo un nuovo campo di ricerca in questo settore.
Ricercatori canadesi hanno identificato un nuovo ruolo per la vitamina K e la gamma-carbossilazione nelle cellule beta e il loro ruolo potenzialmente protettivo nel diabete, raggiungendo il primo risultato in 15 anni di ricerca di base.
La scoperta da parte degli scienziati dell’Université de Montréal e del suo affiliato Montreal Clinical Research Institute (IRCM) è un progresso nella comprensione dei meccanismi alla base del diabete, una malattia che colpisce una persona su 11 in tutto il mondo e non ha cura.
Pubblicato l’11 maggio su Cell Reports, lo studio spiega, almeno in parte, come la vitamina K aiuti a prevenire il diabete e potrebbe portare a nuove applicazioni terapeutiche per il diabete di tipo 2.
La vitamina K è un micronutriente noto per il suo ruolo nella coagulazione del sangue, in particolare nella gamma-carbossilazione, una reazione enzimatica essenziale per il processo.
È stato sospettato per diversi anni che questa vitamina, e quindi gamma-carbossilazione, possa avere anche altre funzioni.
Diversi studi suggeriscono un legame tra una ridotta assunzione di vitamina K e un aumentato rischio di diabete.
Tuttavia, i meccanismi biologici con cui la vitamina K protegge dal diabete sono rimasti un mistero fino ad ora.
Nel loro studio, il professore associato di medicina dell’UdeM Mathieu Ferron e il suo team dell’IRCM sono stati in grado di determinare che gli enzimi coinvolti nella gamma-carbossilazione e quindi nell’uso della vitamina K erano presenti in grandi quantità nelle cellule beta pancreatiche, le stesse cellule che producono la preziosa insulina che controlla i livelli di zucchero nel sangue.
“Il diabete è noto per essere causato da una riduzione del numero di cellule beta o dalla loro incapacità di produrre abbastanza insulina, da qui il nostro vivo interesse per questa nuova scoperta”, ha detto Ferron.
“Al fine di chiarire il meccanismo cellulare attraverso il quale la vitamina K mantiene la funzione delle cellule beta, era essenziale determinare quale proteina era bersaglio della gamma-carbossilazione in queste cellule”.
“Siamo stati in grado di identificare una nuova proteina gamma-carbossilata chiamata ERGP”, ha aggiunto Julie Lacombe, che ha condotto il lavoro nel laboratorio di Ferron.
“Il nostro studio dimostra che questa proteina svolge un ruolo importante nel mantenimento dei livelli fisiologici di calcio nelle cellule beta al fine di prevenire un disturbo della secrezione di insulina. Infine, dimostriamo che la vitamina K attraverso la gamma-carbossilazione è essenziale affinché l’ERGP svolga il suo ruolo”.
Questa è la prima volta in 15 anni che è stata identificata una nuova proteina dipendente dalla vitamina K, aprendo un nuovo campo di ricerca in questo settore.
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