Intervista a Paolo D’Ancona, epidemiologo ed esperto di Igiene dell’Istituto Superiore di Sanità.
Che bisogna lavarsi spesso e bene le mani lo sappiamo già. Così come tutti hanno oramai memorizzato la fatidica distanza di sicurezza di un metro o il fatto che bisogna coprirsi con un fazzoletto usa e getta o in mancanza di meglio nella piega del gomito quando si tossisce o si fa uno starnuto. Ma Paolo D’Ancona, epidemiologo ed esperto di Igiene dell’Istituto Superiore di Sanità aggiunge altri dieci consigli per sfuggire dalle grinfie di questo nemico invisibile.
Quando è il caso di contattare il medico e il numero verde se si ha qualche sintomo?
Se si abita in una delle zone ad alta circolazione del virus, come Lombardia o una delle 14 ex provincie arancioni già con 37 e mezzo si sta a casa e non si esce per alcun motivo, mantenendo la distanza con i familiari. Se subentra anche la tosse e difficoltà respiratoria allora meglio chiamare il medico o il numero verde, a prescindere dalla zona di residenza.
Che cosa dobbiamo pulire con attenzione a casa?
Prima di tutto le mani, appena si entra, evitando di toccare qualsiasi superfice e non lasciando in giro giacche e soprabiti che vanno riposti subito nell’armadio. Per aprire e chiudere il rubinetto sarebbe meglio usare un fazzoletto, oppure sciacquarlo quando le mani sono ancora insaponate. Poi pulire con un panno il cellulare e prestare cura alla pulizia di tavoli e maniglie.
Serve togliersi le scarpe prima di entrare in casa?
È una buona norma igienica.
In ufficio che precauzioni dobbiamo usare?
Se si ha un gel disinfettante meglio pulire telefono, scrivania e tastiera del computer. Se è impossibile procurarselo lavare sempre le mani e durante il lavoro non portarle mai alla bocca o agli occhi. Se laviamo le mani poi è però importate che non arrivino altri a contaminare il nostro spazio di lavoro. Per cui in questa fase è importante che a ciascuno resti assegnata una propria postazione non condivisa da altri.
Mancano alcol e amuchina. Che cosa si può usare in alternativa?
A casa la candeggina diluita alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo.
È bene cambiare spesso aria alle stanze?
Si è essenziale. Ma non perché il virus “circoli nell’aria”, come erroneamente qualcuno pensa. Bensì perché favorendo la circolazione dell’aria le goccioline che si depositano sulle superfici inerti quando starnutiamo o tossiamo si asciugano prima, neutralizzando anzitempo anche il virus.
E gli uffici con finestre sigillate e riciclo dell’aria sono un problema?
Non sono sicuramente un veicolo di propagazione del virus, anche se la possibilità di ventilare gli ambienti lo neutralizza prima.
Come dobbiamo comportarci su bus e metro?
Prima di tutto evitare di prenderli se non è strettamente necessario e se in alternativa si può fare una bella passeggiata a piedi o in bici. Se la distanza è notevole meglio sarebbe indossare prima di salire guanti usa e getta per evitare contati con zone potenzialmente contaminate, come maniglie e corrimano. Comunque, appena a casa o al lavoro lavare subito le mani.
Chi è in quarantena come deve comportarsi con i familiari?
Se non si è positivi al test la mascherina va indossata solo se compaiono dei malesseri. In quel caso meglio mantenere la distanza di sicurezza, niente baci e abbracci e letti separati. Restando da soli in camera più possibile. Se si è positivi e si ha la tosse maschera e guanti sempre, pasti separati, isolamento in stanza e fazzoletti monouso da gettare via immediatamente.
Come dobbiamo comportarci con genitori anziani e nonni?
Proteggendoli evitando di frequentarli per un po’, soprattutto se si abita in aree a forte diffusione del virus. Se proprio è indispensabile la nostra presenza per assisterli o per approvvigionarli di quel che manca in casa allora, prima di avvicinarsi, lavare sempre prima bene le mani e deporre via il soprabito. Ma anche con tosse o un semplice raffreddore meglio rinunciare per qualsiasi motivo la visita, delegando altri a fare le vostre veci.