Un bambino fecondato grazie all’uso di procedure medicalmente assistite, come la fecondazione in vitro ha quasi il doppio di possibilità di avere problemi cardiaci. Quattro volte se sono gemelli.

 

 

 

I gemelli nati attraverso la fecondazione in vitro hanno 4 volte la possibilità di avere un problema cardiaco congenito. È il risultato effettuato dal Robinson Research Institute dell’università australiana di Adelaide.  Nello studio internazionale sono stati analizzati oltre 500.000 nati con la fecondazione in vitro in Ontario, in Canada, e in Australia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specialistica JAMA Pediatrics.

Che cosa è emerso? Che un bambino fecondato grazie all’uso di procedure medicalmente assistite, come la fecondazione in vitro (FIV), ha quasi il doppio di possibilità di avere problemi cardiaci. Quattro volte se sono gemelli. E sempre risultato della ricerca è un 85% di maggior rischio di difetti cardiaci congeniti legati ai gemelli. Due cuori quadruplicano il rischio.

Michael Davies dell’università di Adelaide, Sud Australia, è tra gli autori della ricerca. Il suo commento: “Abbiamo riscontrato un rischio doppio di difetti cardiaci congeniti se il nato con l’aiuto di FIV è uno solo, è un neonato single, e con sorpresa che questo rischio raddoppia se i neonati sono gemelli. Quattro volte rispetto ai single”. Davies aggiunge: “A livello globale, questo è importante poiché la possibilità di una gravidanza gemellare è fortemente influenzata dalle scelte di trattamento clinico e della paziente”.

Di solito si impiantano più embrioni per avere certezza della riuscita di attecchimento e nascita e quasi sempre vengono al mondo due o più gemelli. E questo favorisce però l’aumento di probabilità di un successivo problema cardiaco del nascituro. Il trasferimento di embrioni singoli sarebbe quindi consigliabile e in Australia è raddoppiato molto rapidamente nei primi anni 2000 dopo che una ricerca dello stesso team di Davies ha confermato la sicurezza e l’efficacia di questa opzione, meno rischiosa per il cuore del nascituro. Perché un solo bambino ha già il doppio di probabilità di un vizio congenito al cuore, ma se ne nascono due o più il rischio raddoppia. Davies consiglia quindi alla futura mamma di avere un figlio solo, poi sta a lei scegliere. Di solito chi ricorre alla fecondazione in vitro lo si vede dopo in giro con carrozzine multiple, in alcuni casi a sei posti.

Attualmente, il 4% delle gravidanze avviene grazie a una tecnologia di riproduzione assistita. E la tendenza è in rialzo. “Il trasferimento di embrioni multipli migliora leggermente le possibilità di avere una gravidanza, ma può aumentare le probabilità che poi nascano anche 10 gemelli”, sottolinea Davies, che aggiunge: “I parti plurigemellari hanno raggiunto livelli epidemici in molti luoghi tra cui il Nord America, e questo anche a causa del costo del trattamento. Più embrioni garantiscono un successo e di non dover ripetere il costoso trattamento”. Comunque, la ricerca pubblicata da JAMA Pediatrics ci dice che circa 15 bambini su 1000 in Australia sono nati con un difetto cardiaco congenito, come restringimenti delle arterie, fori nelle pareti che separano le camere del cuore, cuori non sviluppati.

Difetti cardiaci che sono poi tra le principali cause di morte e di disabilità nel primo anno di vita. I risultati hanno portato a nuove raccomandazioni da fornire alle pazienti che ricorrono alla fecondazione in vitro, tra cui i rischi associati alla presenza di gemelli e il consiglio di avere un solo figlio. E in effetti in Australia si è ridotta drasticamente la scelta di avere gemelli attraverso trattamenti di infertilità, sempre più pazienti e clinici optano per il trasferimento in utero di singoli embrioni. Oggi l’Australia ha solo il 4% di nascite gemellari dopo un ciclo per la fecondazione in vitro, che peraltro costa un quinto in meno rispetto a molti altri Paesi, mentre nel Nord America (Stati Uniti e Canada) le nascite gemellari dopo FIV sono attualmente del 20%.

Allo studio hanno partecipato Shi Wu Wen e Mark Walker dell’Ospedale di Ottawa e dell’Università di Ottawa. Lo studio ha esaminato i registri delle diagnosi di difetti cardiaci congeniti con cicli di tecnologia riproduttiva in 507.390 gravidanze singole o gemellari (10.149 gravidanze assistite e 497.241 gravidanze non assistite), tra cui le morti precoci di single e gemelli e i nati morti in Ontario tra il 2012 e il 2015.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *