Le ultime notizie sui nuovi casi e i decessi nel nostro Paese.
Domenica 23 febbraio
Nel laboratorio di analisi dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, punto di riferimento per il Nord Italia per effettuare gli esami dei tamponi che rilevano la positività al coronavirus, si lavora giorno e notte, senza sosta. Arrivano migliaia di campioni (stimati 3000), la stragrande maggioranza sono negativi. Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, si sfoga con un post sul suo Facebook: “Bollettino di domenica 23 febbraio. Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni. Ma guardate i numeri. Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno. Per Coronavirus 1. Io e i miei collaboratori siamo stremati ed è solo l’inizio”.
Lunedì 24 febbraio
Bollettino del Covid-19 in Italia: 228 contagiati, sei morti, quasi cento i ricoverati con sintomi, una trentina gravi. È solo l’inizio. Supermercati assaltati per scorte di cibo, mascherine e amuchina introvabili, congressi, conferenze stampa, eventi fieristici, teatri e cinema, scuole, università, Carnevale di Venezia, sale d’attesa dei Pronto Soccorso. La Procura di Milano ha disposto la chiusura al pubblico degli uffici. La restrizione riguarda tutti gli uffici e alle segreterie dei pm. Rinviato il processo Ruby Ter.
Tutto chiuso, tutto rinviato, tutto sospeso. E sospesa è anche l’atmosfera che si vive nel Nord Italia, l’area europea divenuta focolaio del nuovo Coronavirus, il Covid-19. A sorpresa il Nord Italia compare come grande macchia nel planisfero dei contagi. Prima in Europa, terza al mondo dopo Cina e Corea del Sud. L’Organizzazione mondiale della Salute (OMS) è sorpresa. Non si spiega cosa stia accadendo in Italia, dove peraltro è un mistero anche il paziente zero.
Hans Kluge, direttore di OMS Europa: “Quello che sta succedendo in Italia è un fenomeno a dir poco misterioso. Non riusciamo a capire come mai l’Italia, nel giro di pochi giorni, sia diventata l’unica nazione occidentale ad avere più contagi e più decessi”. E la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, ha annunciato che domani sarà mandata in Italia, “in accordo con le autorità italiane”, una missione congiunta del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell’OMS. L’Italia ha preso “tutte le misure necessarie” per tracciare la diffusione del virus e prevenire ulteriori contagi, ha detto Kyriakides. La commissaria ha anche annunciato che la Commissione europea ha deciso di stanziare 230 milioni di euro per la lotta alla diffusione del coronavirus. L’ECDC ha aumentato da basso a moderato-alto la valutazione sul rischio di insorgenza di cluster simili a quelli in Italia, associati a Covid-19, in altri Paesi dell’Ue e nel Regno Unito. Irlanda, Austria e Romania mettono in quarantena chi arriva dal Nord Italia, così come ha deciso la Regione Basilicata. La Francia controlla i pullman provenienti dall’Italia e ne blocca uno per un sospetto contagiato.
Nonostante la situazione sia grave, Kluge riferisce che contenere l’epidemia è ancora possibile. Per il momento nel nostro Paese i casi riguardano solo l’arco settentrionale del “Bel Paese”, mentre nessuna persona risulta essere infetta nelle Regioni meridionali. Qui si sono verificati, per il momento, solo falsi allarmi. Aumenta anche il senso di responsabilità verso gli altri. Come il caso delle persone che si sono messe in quarantena domiciliare volontaria a Pescara, in Abruzzo, poiché sarebbero venute a contatto con persone infette in Lombardia. O i cinesi di Prato rientrati dalla Cina dove si erano recati per festeggiare il Capodanno cinese.
Ma andiamo con ordine. Ecco il diario del 24 febbraio.
Prima che cosa ci dice l’OMS. Oggi dedica spazio nelle news all’Italia. Situazione mondiale: 32 i Paesi colpiti oltre alla Cina, un totale di 79.506 contagiati confermati (di cui 77.239 in Cina continentale, Hong Kong e Macao), 2.627 i morti (di cui 2.597 in Cina, 12 in Iran, sette in Corea del Sud, sei in Italia e uno ciascuno nelle Filippine, in Giappone, Francia e Taiwan), 24.900 i guariti finora nel mondo. L’Iraq ha confermato il suo primo caso di coronavirus Covid-19 nella città di Najaf. L’Italia ha riportato altri tre decessi, aumentando il totale a sei. Il governo ha messo in quarantena quasi 50.000 persone in 11 città della Lombardia e del Veneto. L’Afganistan ha confermato il suo primo caso di coronavirus Covid-19. Buona notizia: in tutta la Cina il numero totale di nuovi casi di coronavirus è progressivamente diminuito. Inoltre, i guariti giornalieri hanno superato le nuove infezioni dal 18 febbraio.
Ed ecco l’Italia
Oggi si registra la sesta vittima del coronavirus, ma corre voce di una settima. Si tratta di una paziente oncologica. La donna era ricoverata in ospedale a Milano. Le istituzioni italiane hanno chiesto un vertice ai ministri della Salute dei Paesi confinanti. Lo scopo dell’incontro è quello di condividere le informazioni e provare a muoversi in maniera unitaria. Bollettino lombardo: la Regione Lombardia, la più colpita, ha annunciato 172 (subito dopo saliti a 173) casi di contagio da coronavirus. E il capo della Protezione Civile parla in conferenza stampa di una quinta vittima in Italia. Si tratta di un 88enne di Caselle Landi. Ma poche ore dopo viene confermata la sesta.
Inutile dare i numeri, in continua evoluzione, ma a parte la Lombardia, oggi si segnalano 27 casi in Veneto, 19 in Emilia-Romagna, 6 in Piemonte. La Regione Lazio ha sempre i 3 positivi, tra cui uno dimesso e due sono la coppia di cinesi ricoverati allo Spallanzani. Annuncio del pomeriggio: individuato il possibile paziente zero del Veneto, potrebbe trattarsi di un uomo di Albettone che potrebbe aver diffuso il virus nel Padovano. Ma sarebbe il primo caso zero individuato, anche se poi non si capisce da dove avrebbe preso il virus. Forse a Codogno. In realtà gli investigatori scientifici italiani sono a caccia dei casi zero. Informazione chiave, ma più passa il tempo più diventano rare le possibilità di capire che cosa sia successo. Dei tre focolai in Veneto e di quello in Lombardia non si riesce a ricostruire l’origine, cioè il contatto di almeno un malato con qualcuno tornato dalla Cina.
L’unico sospetto, il manager lombardo di Castiglione d’Adda, è stato “scagionato” dagli esami sierologici. “È lo scenario che ho sempre temuto e si è avverato: il primo contagiato è un italiano che non è mai stato nel Paese orientale”, riflette Giovanni Rezza, a capo delle malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. E allora ci si chiede cosa sarebbe successo se i medici non avessero pensato di ricercare il coronavirus sul trentottenne ricoverato a Codogno con una bruttissima polmonite.
Il commissario Angelo Borrelli fa il punto della situazione: “Nel nostro paese è stato messo in atto un piano, se dovesse servire si attiveranno ulteriori strutture per il ricovero della popolazione. Credo che il periodo di incubazione abbia fatto sì che i contagi siano esplosi tutti in un determinato momento. È importante capire chi sia il cosiddetto paziente zero. Io non parlerei di situazione critica”.
Come stanno i 228 infettati? Il quadro: 99 sono le persone ricoverate in ospedale con sintomi, 23 sono in condizioni più serie in terapia intensiva e 96 non hanno sintomi e sono a casa in isolamento. A questi si aggiungono 6 deceduti (cinque in Lombardia e uno in Veneto) e una persona guarita, il ricercatore emiliano che era stato ricoverato allo Spallanzani di Roma.
Il nostro Paese è così il terzo al mondo per numero di contagi, dopo Cina e Corea del Sud. Secondo gli esperti tale primato è da attribuire a un controllo più capillare su pazienti che presentavano sintomi di influenza. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel commentare le misure straordinarie varate dal Governo (il decreto è stato firmato ieri dal presidente Mattarella), ha detto che il numero dei contagi potrebbe crescere. A chi chiedeva se è sicuro venire in Italia, Borrelli ha risposto: “In italia si è intervenuto con misure impegnative, c’è sicurezza e si può venire tranquillamente”. Nessuna previsione su quanto sarà necessario mantenere le zone di contenimento nel Lodigiano e le misure straordinarie: Conte ha infatti sottolineato: “Non credo che le misure di contenimento si potranno allentare in qualche giorno”. Da ieri su disposizione di una circolare del ministero della Salute vengono sottoposti a tampone per la ricerca del coronavirus tutte le persone con sintomi «di malattia da sindrome simil influenzale e sindrome respiratoria acuta e casi sospetti di sindrome da coronavirus».
E le critiche agli interventi drastici per le partite di calcio sospese? “Meglio lo stadio all’aperto dei palazzetti dello sport al chiuso o di un vagone della metropolitana affollato o di un treno regionale colmo di pendolari o di una discoteca dove si balla gomito a gomito”. Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università degli Studi di Milano e primario presso l’Ospedale Galeazzi, risponde alle preoccupazioni che si pone rispetto al pericolo Coronavirus il mondo sportivo, tra atleti e tifosi. E risponde sul “caso Italia”: “Ci sono osservazioni da fare. Paziente zero o non paziente zero, da noi, e i focolai al Nord lo confermano, tutto sembra partito per uomini d’affari o lavoratori specializzati che hanno fatto via vai per affari con la Cina o che hanno ospitato uomini d’affari o amici cinesi. Quindi un avvio in ambienti benestanti, il che potrebbe aver rallentato la comparsa dei sintomi o comunque la confusione nel pensare di essere stati infettati dal Coronavirus. In fin dei conti i sintomi più comuni sono difficoltà respiratorie, febbre, tosse. Nei casi gravi l’infezione può portare a una polmonite (2% degli ammalati), a un’insufficienza renale e nei casi estremi alla morte. I tempi di incubazione sono in media 5 giorni, massimo 14. I 27 giorni di un caso cinese sono una vera rarità, quindi la quarantena di 14 giorni è più che efficace. La malattia teoricamente può essere all’inizio subdola, asintomatica. Ma per rispondere alle fake di questi tempi non esistono casi asintomatici, infettati che non sviluppano la malattia e quindi inconsapevoli diffusori. Non esistono”. E l’improvviso alto numero di casi italiani? “La risposta è che noi siamo più bravi di altri Paesi, i tamponi si fanno anche al minimo sospetto e ne facciamo più di altri. Ma questo è il vero contenimento. Peraltro, tornando ai contagiati benestanti, sospetto che in Italia il virus abbia cominciato a circolare nelle prime settimane di gennaio. E avuto modo di girare tranquillamente”.