Ritrovato in Messico lo scheletro di una donna vissuta 10mila anni fa: fornirà nuove informazioni sui primi paleoindiani.

 

 

Uno scheletro umano in ottime condizioni e risalente alla preistoria è stato portato alla luce dai paleontologi in un sito presso la città di Tulúm, nello Yucatan meridionale in Messico.

Esaminando i resti gli scienziati hanno potuto identificare lo scheletro di una donna di 30 anni circa e analizzando la calce depositata sulle ossa delle dita tramite il decadimento di radioisotopi è stato possibile datare i resti a non meno di 9.900 anni fa. Una donna preistorica dunque.

La scoperta permette quindi di poter approfondire lo studio dei primi abitanti dell’America centrale, i paleoindiani, grazie anche ad altri otto scheletri ritrovati precedentemente sempre nello stesso sito.

Per esempio la forma del cranio della donna, tondeggiante, è moto diverso da quello, con forma allungata, tipico dei paleoindiani di quella zona. Il che suggerisce che c’erano dunque due gruppi etnici differenti vissuti nello stesso periodo in quel luogo.

Potrebbero essere arrivati nel continente americano da un luogo geografico diverso, oppure, vivendo isolati nella penisola dello Yucatan, potrebbero aver sviluppato in breve tempo caratteristiche morfologiche differenti. E anche abitudini, usi e costumi.

Infatti i denti della donna presentano numerosi buchi da carie, indicando che seguiva una dieta ricca di zuccheri, diversa da quella di altri paleoindiani, che si suppone mangiassero cibi duri, data l’usura dei denti dei loro scheletri.

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