Mappate le aree del cervello coinvolte nei processi emozionali da ricercatori italiani a Lucca.
Dove risiedono le emozioni? L’interrogativo ha da sempre incuriosito il genere umano, dai filosofi dell’antica Grecia – che cercavano la sede dell’anima – ai moderni sceneggiatori del film Inside out, dove cercano di spiegare in modo fantasioso come avvengono i conflitti emotivi all’interno della nostra mente.
Adesso un gruppo di ricercatori della IMT School for Advanced Studies di Lucca è riuscito a mappare una piccola area del cervello, tre centimetri in tutto, che si attiva durante i processi emozionali. Il lavoro, condotto anche grazie al Molecular Mind Laboratory (MoMiLab), è riportato sulla rivista Nature Communications.
Per prima cosa i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di 15 volontari di definire e valutare l’intensità delle loro emozioni durante la visione del film Forrest gump, scena per scena, in una scala da 1 a 100.
Successivamente le risposte sono state confrontate con quelle di altre 15 persone, che avevano visto il film mentre si sottoponevano volontariamente a una risonanza magnetica a immagini in Germania.
Dall’analisi delle immagini e dal confronto con i questionari gli scienziati italiani hanno individuato una regione del cervello, nella giunzione dove si incontrano l’area temporale e quella parietale, che reagisce alle emozioni, realizzando così una mappa della nostra esperienza emotiva.
È risultato infatti che l’intensità dei vari sentimenti si mostra come una leggera variazione nell’attività di questa area. In sintesi, la giunzione temporoparietale “contiene” la parte del cervello responsabile delle emozioni e funziona in modo simile a come i sensi, come vista e udito, si manifestano nel cervello.
“Aver individuato le zone del cervello che si attivano con le emozioni è di grandissima utilità” spiega Pietro Pietrini, psichiatra e direttore della MoMiLab all’IMT nonché coautore della ricerca “perché in questo modo possiamo studiare ciò che avviene nell’encefalo quando si prova tristezza e altri sentimenti negativi, fondamentale per capire i processi fisiologici della depressione e delle fobie” conclude.