Il trattamento a base della proteina CaVbeta1E può far scomparire il deterioramento muscolare che insorge dopo i 50 anni.

 

Ricercatori del Myology Research Center Sorbonne Universite-Inserm hanno identificato una proteina, chiamata CaVbeta1E, in grado di fermare la perdita di massa muscolare che inesorabilmente compare nelle persone anziane.

Il trattamento, sperimentato sui topi, ha infatti mostrato di riuscire ad arrestare questo fenomeno, conosciuto scientificamente come sarcopenia e dichiarato ufficialmente come malattia invalidante dall’OMS nel 2016.

 

Cos’è la sarcopenia

È definita come una progressiva e generalizzata perdita di massa, qualità e forza muscolare che inizia a partire dai 50 anni di età e che può progredire fino alla riduzione di un terzo della muscolatura originaria.

Le conseguenze sono numerose: aumento del rischio di cadute, aumento dei tempi di ospedalizzazione, infezioni e necessità di aiuto per deambulare.

Attualmente ne è colpito un europeo su cinque over 55 e si calcola che nel 2045 interesserà 30 milioni di persone.

 

Il ruolo della proteina CaVbeta1E

Identificata dai ricercatori nei muscoli dei topi, questa proteina è normalmente espressa negli embrioni, ma durante l’invecchiamento, il meccanismo che preserva i muscoli con CaVbeta1E si deteriora, portando alla sarcopenia.

Gli studiosi hanno studiato quindi la sovra espressione di CaVbeta1E su topi di 78 settimane, l’equivalente umano di 70 anni d’età.

Dopo diverse settimane di trattamento i topi hanno smesso di perdere massa muscolare e hanno iniziato ad acquisire più forza, confermando così l’importanza della proteina nel processo per evitare la sarcopenia.

Ora al team non resta che organizzare test clinici sull’uomo per verificare l’efficacia di CaVbeta1E contro la perdita di massa muscolare.

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