L’Associazione accende i riflettori sugli effetti economici e finanziari della malattia, attraverso un questionario realizzato con CREA Sanità che sarà somministrato alle donne operate al seno su tutto il territorio nazionale .

 

 

 

Sarà realizzata dall’ANDOS in collaborazione con CREA Sanità un’indagine sulla tossicità economica che interessa le donne con cancro al seno.

Iniziativa annunciata dalla Presidente dell’ANDOS Nazionale, Flori Degrassi, durante il talk ‘Effetti Collaterali’ organizzato su iniziativa dell’Osservatorio MOHRE, che ha puntato i riflettori sulle complicanze economiche che pesano sulle donne e le loro famiglie.

Al talk, tra gli altri, hanno preso parte la Prof. Paola Panarese, Presidente del Corso di Laurea in Gender Studies dell’Università Sapienza, la Prof. Marcella Corsi, ordinaria di Economia Politica, l’economista Prof. Federico Spandonaro, il Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) Prof. Francesco Perrone, la psicoterapeuta Maria Gabriella Manno e la consulente previdenziale Antonella Pasquariello. 

Secondo i dati più recenti, la tossicità finanziaria colpisce il 26% delle persone con cancro e non risparmia le donne con cancro della mammella, la neoplasia più comune del sesso femminile con circa 55.900 nuovi casi l’anno. 

Così è intervenuta Flori Degrassi, Presidente ANDOS Nazionale Ho sempre pensato il nostro sistema sanitario garantisse l’accessibilità e l’equità delle cure, e in effetti, nel nostro particolare ambito, molto si è fatto per migliorare la diagnosi e la terapia. Oggi però in molte regioni si cominciano a riscontrare problemi legati alla difficoltà di ottenere appuntamenti diagnostici anche durante il follow-up legati alla mancanza di presa in carico delle donne e alle difficoltà di essere trattate chirurgicamente e terapeuticamente nei tempi prescritti”.

Con l’abbassarsi dell’età delle donne con diagnosi di tumore della mammella – spiega Degrassi  stanno aumentando velocemente quei problemi che già da alcuni anni il Professor Perrone e FAVO hanno evidenziato, ossia le difficoltà economiche negli anni successivi alla diagnosi per diminuzione del reddito o perdita del lavoro, aumento delle spese mediche e per l’acquisto di farmaci di supporto, costi di viaggio e alloggio per raggiungere i centri di cura, ricorso alla sanità privata per indagini che aggirino i tempi delle liste di attesa e per le donne in chemioterapia, acquisto delle parrucche, ecc”. 

Non basta. L’impoverimento interessa spesso anche familiari e caregivers a causa delle conseguenze delle assenze forzate dal lavoro o della cessazione di attività in proprio.

Per questo motivo – commenta Degrassi  ANDOS e CREA Sanità hanno predisposto un’indagine che affianca all’analisi del Professor Perrone la valutazione di situazioni di fragilità psicologica, familiare e sociale delle donne operate di carcinoma mammario, con l’obiettivo di orientare l’intervento dell’Associazione a supporto di queste donne, attraverso l’azione degli oltre cinquanta comitati diffusi su tutto il territorio nazionale”. 

Le differenze economiche tra uomini e donne non si fermano alla retribuzione e alla carriera ma emergono anche di fronte ad una diagnosi di cancro, le differenze di reddito aumentano la sofferenza economica se è la donna ad ammalarsi – sottolinea Simona Saraceno, Presidente del Comitato ANDOS di Roma, che prosegue – essere donna è un fattore di rischio primario per la tossicità finanziaria: un recente studio di Jama Network Open ha calcolato la presenza di difficoltà economiche nel 35,3% delle donne con cancro al seno dei paesi ad alto reddito e nel 78,8% di quelli a medio reddito”.

Un dato allarmante – dice Saraceno  considerando anche lo svantaggio economico è correlato anche a ritardi nella diagnosi che influiscono sulle possibilità di guarigione”.

“I problemi economici, la perdita del lavoro o del reddito, i debiti preesistenti o contratti in occasione della malattia rientrano tra i ‘determinanti sociali di salute’” sottolinea Johann Rossi Mason, Direttrice del MOHREe promotrice dell’evento “Le condizioni e i contesti di vita hanno un peso sia sul rischio di ammalarsi che sulla possibilità di sopravvivenza. Basti pensare che uno studio appena pubblicato su Journal of Public Health ha evidenziato che circa il 25% dei decessi per cancro interessa persone con basso livello di istruzione”. 

Lo ‘stress finanziario’ che influisce anche sulla salute a lungo termine, sull’aderenza alle cure, la capacità di seguire corretti stili di vita e fare controlli periodici si somma allo stress cronico determina quello che viene chiamato ‘carico allostatico’ capace di peggiorare la salute globale. Fortunatamente esistono oggi validi strumenti, come il test PROFFIT (Patient Reported Outcome for Fighting Financial Toxicity) che possono misurare questo disagio e orientare misure di sostegno ad hoc. Ad esempio, sostegno economico nelle pazienti a rischio, servizi di assistenza e riabilitazione, supporto psicologico gratuito e l’ampliamento della copertura del SSN per alcune spese, in modo da dare a tutti le stesse opportunità di accesso” conclude Rossi Mason.

Problematiche relative all’accesso alle prestazioni e alla presa in carico, spesa privata, effetti sulle capacità di acquisto e andamento della qualità della vita delle donne operate al seno sono le aree sulle quali indagherà la survey realizzata con ANDOS – ha spiegato il Professor Federico Spandonaro, economista e presidente del comitato  scientifico di CREA Sanità – con l’obiettivo di misurare, attraverso la rete territoriale dell’Associazione l’incidenza del fenomeno di impoverimento causato dalla malattia su questo specifico  target”. 

La tossicità finanziaria interessa anche i pazienti di sistemi sanitari universalistici come il nostro – spiega infine Francesco Perrone, Presidente AIOM. “Abbiamo già dimostrato, in uno studio su 3.760 cittadini con tumore in Italia, che al momento della diagnosi il 26% deve affrontare problemi di natura economica e il 22,5% peggiora questa condizione di disagio durante il trattamento. Questi ultimi, inoltre, hanno un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto. Alla luce di questi dati, ci siamo chiesti quali fossero le cause. Da qui il questionario PROFFIT (Patient Reported Outcome for Fighting Financial Toxicity), uno strumento opensource che abbiamo messo a disposizione della comunità scientifica e che è incluso nella survey ANDOS, dalla quale ci aspettiamo ulteriori e indispensabili elementi di indirizzo”.