Gli studiosi hanno esaminato le laringi di tre balenottere spiaggiate e hanno utilizzato tecniche di scansione e modellazione per ricostruire come potrebbe verificarsi la vocalizzazione. I modelli computazionali delle vocalizzazioni indicano che consentono comunicazioni a bassa frequenza su grandi distanze in acqua, con una profondità massima di 100 m e una frequenza massima di 300 Hz. Questi limiti pongono il canto all’interno della gamma di rumore che viene tipicamente creata dalle navi da trasporto (30-300 Hz), suggerendo che la comunicazione tra le balene con i fanoni sarebbe gravemente influenzata dall’attività umana.

 

 

 

Le balene  producono le loro voci con i fanoni utilizzando una laringe specializzata, secondo un articolo pubblicato su Nature questa settimana.

Lo studio evidenzia i limiti fisiologici del loro canto, suggerendo che gli animali possono essere influenzati in modo univoco dal rumore delle navi.

Le balene hanno comportamenti sociali e riproduttivi complessi che sono mediati dalle loro vocalizzazioni distintive.

Quando gli antenati delle balene sono tornati negli oceani dalla terraferma, sono stati necessari importanti adattamenti per rendere possibile questa comunicazione vocale sott’acqua.

Le balene dentate hanno sviluppato un organo vocale nasale, mentre si pensa che le balene con i fanoni usino la laringe, anche se non è chiaro esattamente come producano il suono.

Gli studiosi hanno esaminato le laringi di tre balenottere spiaggiate delle specie balenottere boreale, di  balenottera rostrata e di megattera e hanno utilizzato tecniche di scansione e modellazione per ricostruire come potrebbe verificarsi la vocalizzazione.

In tutti e tre, è stato riscontrato che il suono è prodotto da vibrazioni aerodinamiche di specifiche strutture vocali nella laringe dei fanoni che non si vedono nelle balene dentate.

Queste strutture specializzate consentono la produzione di suono e il riciclo dell’aria impedendo l’inalazione dell’acqua.

I modelli computazionali delle vocalizzazioni indicano che consentono comunicazioni a bassa frequenza su grandi distanze in acqua, con una profondità massima di 100 m e una frequenza massima di 300 Hz.

Gli autori ipotizzano che le strutture laringee non sarebbero in grado di produrre suoni a frequenze più alte, impedendo la comunicazione su distanze maggiori (centinaia di chilometri).

È importante sottolineare che questi limiti pongono il canto all’interno della gamma di rumore che viene tipicamente creata dalle navi da trasporto (30-300 Hz), suggerendo che la comunicazione tra le balene con i fanoni sarebbe gravemente influenzata dall’attività umana, poiché la loro fisiologia vocale impedirebbe loro di superare questa gamma.

 

Foto: Karim Iliya