Utilizzando la tecnologia CRISPR, gli scienziati hanno modificato i trapianti di cellule pancreatiche per trattare il diabete nei topi evitando il rilevamento da parte del sistema immunitario.
Utilizzando la tecnologia CRISPR, gli scienziati hanno modificato i trapianti di cellule pancreatiche per trattare il diabete evitando il rilevamento da parte del sistema immunitario.
Le isole modificate controllavano la glicemia nei topi senza la necessità di farmaci immunosoppressori, aggirando un ostacolo che ha frenato l’uso di trapianti di isole pancreatiche nella pratica clinica.
Nonostante la disponibilità di insulina, i pazienti con diabete di tipo 1 di lunga data affrontano ancora il rischio di gravi conseguenze per la salute da ipoglicemia o basso livello di zucchero nel sangue.
I trapianti di grumi funzionali di cellule pancreatiche, chiamati isole, potrebbero offrire ai pazienti una soluzione più permanente per controllare la glicemia rispetto alle iniezioni di insulina o ai dispositivi di monitoraggio del glucosio.
Queste cellule donatrici trapiantate sostituiscono le cellule pancreatiche malfunzionanti di un paziente per aiutare a controllare la glicemia e proteggere da eventi ipoglicemici per anni alla volta.
Tuttavia, i trapianti di isole hanno un alto tasso di abbandono perché provocano risposte dal sistema immunitario, costringendo i pazienti ad assumere farmaci immunosoppressori.
Per evitare la necessità di immunosoppressione, i ricercatori Sana Biotechnology hanno utilizzato l’ingegneria CRISPR per modificare le cellule delle isole pancreatiche umane per eludere il sistema immunitario.
Per prima cosa hanno eliminato i geni che codificano MHC di classe I e II, che aiutano a innescare risposte immunitarie.
Il team ha anche ingegnerizzato le cellule per sovraesprimere CD47, che funziona come un segnale “non mangiarmi” per le cellule immunitarie.
Quando trapiantate in topi diabetici, le isole ingegnerizzate controllavano i livelli di zucchero nel sangue ed evitavano di essere uccise dal sistema immunitario senza farmaci immunosoppressori.
I ricercatori hanno anche progettato le cellule insulari con un interruttore di sicurezza che potrebbe essere attivato con un anticorpo mirato al CD47, consentendo ai ricercatori di eliminare in modo sicuro le cellule se necessario.
“Le isole [pancreatiche] [ipoimmuni] ingegnerizzate potrebbero diventare una soluzione più a breve termine per molti pazienti con […] gravi eventi ipoglicemici per raggiungere l’indipendenza dall’insulina” affermano.
Tuttavia, avvertono che il loro studio non ha esaminato se le isole potrebbero evitare di attivare il sistema immunitario per periodi di tempo più lunghi e richiedono ulteriori lavori su modelli animali più grandi.