Come sarà il post lockdown.
La riapertura della Germania sembra essere alle porte. Dal 20 aprile. Le misure restrittive messe in campo da Berlino hanno dato i propri frutti con il Governo che è pronto ad allentare il lockdown visto che il famoso indice di contagio R0 è sceso sotto la soglia di uno. L’Italia, invece, dovrebbe entrare in “Fase 2” il 3-4 maggio. Alcuni governatori sostengono anche prima. Come altri Paesi, che sono intenzionati ad allentare le misure di restrizione prima di Palazzo Chigi. Il premier Conte guarda con attenzione a questi Stati per cercare di capire come comportarsi in futuro. Al momento, l’unico dubbio sembra riguardare la scuola che da noi molto probabilmente non riaprirà fino a settembre. Anche se le decisioni saranno prese solamente tra fine aprile e i primi giorni del mese successivo vista la deadline fissata per il 18 maggio. Entro la fine del mese, un nuovo decreto con le misure che accompagneranno l’Italia duramente la Fase 2. Si parla di ammortizzatori sociali e investimenti ben oltre quanto stanziato nel Cura Italia.
E la scienza che dice?
L’ultima predizione dei “matematici” delle malattie infettive parla di quarantena a singhiozzo fino al 2022, con le restrizioni che potrebbero durare fino al 2025 in caso di assenza di farmaci specifici e vaccini. A dirlo è uno studio di Science che evidenzia, attraverso uno grafico matematico, come in caso di misure di contenimento allentate il contagio potrebbe riprendere. Appare difficile, al momento, prevedere cosa ci riserva il futuro. Il Covid-19 continua ad essere per lo più sconosciuto e per questo gli studi matematici devono essere sempre presi con le molle, visto che non sempre sono precisi. La ricerca del vaccino continua Il rischio di una quarantena a singhiozzo è molto alto. I contagi di ritorno sono una minaccia per tutti gli Stati pronti ad allentare le misure e per questo ogni singolo Paese sta cercando di prendere dei provvedimenti adatti per ripartire e non avere un aumento esponenziale dei casi.
I politici di tutto il mondo sembrano confusi. Sono gli effetti del coronavirus sull’economia e sulla politica?
Sono realmente confusi. La comunità scientifica, in realtà, contribuisce a confonderli come confonde i social media e quindi la popolazione. Perché sembra non essere in grado di dare certezze inconfutabili e invece sciorina con apparente sicurezza tre o quattro opzioni per ogni tema. Chi ha già avuto il virus, lo può riprendere? Non c’è risposta. Lo stesso vale per i test sierologici. Manca la chiarezza e le scelte politiche, forse per la prima volta, ne risentono. I politici avvertono la sensazione di non avere paracaduti. Perfino Donald Trump annaspa e minaccia un giorno sì e un giorno no il licenziamento del suo consulente per le pandemie Tony Fauci. Non si può annaspare finché non arriva il vaccino.
A parte la Germania. Come ha fatto ad arrivare prima di altri all’indice di contagio sotto la soglia di uno?
Sanità e massima precauzione. Sono queste le armi messe in campo dalla Germania in questa lotta al coronavirus. Le fabbriche, infatti, non hanno mai realmente chiuso con le aziende lasciate libere di continuare il proprio lavoro oppure applicare lo smart working. Per il resto lockdown con scuole, locali, ristoranti, bar, alberghi e bordelli chiusi. Niente manifestazioni pubbliche (divieto prorogato fino al 31 agosto) e messe, un massimo di 2 persone insieme durante le uscite da casa. Misure più leggere rispetto all’Italia, ma aiutate da una sanità maggiormente preparata rispetto a quella italiana. La riapertura sarà graduale. I negozi fino a un massimo di 800 metri quadri potranno riaprire rispettando le misure del distanziamento sociale. Da lunedì 20 aprile 2020 si ritorna a scuola mentre continuano ad essere vietati tutti gli eventi pubblici fino al 31 agosto. Le aziende continueranno, con la scelta che spetta alle singole imprese. Il calcio dovrebbe ripartire anche se a porte chiuse. Le squadre si stanno allenando ormai da diversi giorni e la ripresa dovrebbe avvenire nei primi giorni di maggio.
Ma si può parlare di ritorno alla normalità?
Parlare di normalità vuol dire illudere la gente, perché se gli esperti, i politici, gli scienziati fanno un errore ora rischiano di distruggere settimane di sacrifici di tutti. Chi pensa che il futuro sarà del tutto simile al passato pre coronavirus forse non ha chiaro in quali sconvolgimenti sociali, economici e tecnologici questa pandemia ci sta portando.
Quali i dettagli del prossimo decreto?
Da giorni il governo è al lavoro su un nuovo decreto, che entrerà in vigore probabilmente intorno al 20 aprile. Servirà a stabilire le misure economiche e assistenziali per favorire la ripresa dell’economia, e si parla di un piano di aiuti di oltre 60 miliardi di euro. Potrebbe prendere concretezza la proposta di incrementare il bonus per gli autonomi da 600 a 800 euro e prevedere il reddito di emergenza, come annunciato più volte dal ministro Catalfo. Nel decreto aprile ci saranno anche le indicazioni comportamentali in vista della fine del lockdown, il 3 maggio 2020.
Cioè?
Le nuove misure di distanziamento sociale, le direttive sulla sicurezza dei lavoratori e le indicazioni per spostarsi sul territorio senza rischiare il contagio.
Il Sole24Ore anticipa le misure sul tavolo di discussione. Che cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo decreto ministeriale?
Il decreto dovrebbe essere pronto entro il 20 aprile 2020 o comunque entro la fine di aprile, e per quanto riguarda gli aiuti all’economia, sarà strutturato su due pilastri:
- lo sblocco dei cantieri per ponti e strade, con ingenti investimenti da parte dello Stato;
- pacchetto di aiuti economici per il sostegno alle spese di affitto da distribuire direttamente ai Comuni.
Invece sulla calendarizzazione delle riaperture ci sono diverse ipotesi, non ancora confermate, che vedono tra i primi ad alzare le serrande artigiani, parrucchieri, barbieri e centri estetici (ma solo su appuntamento), mentre bar, pub e ristoranti apriranno nella seconda tornata, e per ultimi sale concerti, teatri e cinema.
E per “liberare” le persone dall’isolamento?
Per la mobilizzazione delle persone ci sono due proposte sul tappeto: c’è chi pensa a scaglioni in base alle fasce di età, chi all’ordine alfabetico, l’unica certezza è che sarà un ritorno alla normalità cauto e graduale. Ovviamente si lavora alla patente di immunità, come scritto ieri, che abbinata alle fasce di età potrebbe essere la strategia migliore.
Bonus di 800 euro e reddito di emergenza. Finora tante parole e tanti post e meccanismi burocratici farraginosi. Che cosa aspettarsi?
Potrebbero essere inseriti nel nuovo decreto su proposta del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che vuole incrementare il bonus per professionisti e autonomi da 600 a 800 euro e introdurre il reddito di emergenza. La sua idea in un post su Facebook: “Stiamo lavorando al prossimo decreto che in termini di risorse sarà più consistente rispetto a quello di marzo, in modo da poter aumentare l’importo dell’indennità per autonomi e professionisti fino a 800 euro e introdurre un Reddito di emergenza per le fasce più deboli della popolazione”.
Obbligo di mascherina? Ma quando qualcosa è un obbligo o è gratuita o a basso costo, altrimenti altro che bonus tra igienizzanti per le mani, mascherine e guanti?
Per ora si parla di Iva agevolata sulle mascherine, sarebbe però efficace fissare il prezzo a quanto costavano a dicembre 2019, cioè 20 volte di meno. E colpire duramente chi specula sulle sofferenze e le paure altrui. È comunque uno dei problemi principali con cui il governo dovrà fare i conti durante la Fase 2. Contenere il prezzo delle mascherine di protezione; queste, infatti, quasi certamente saranno obbligatorie per ogni spostamento (come avviene già in Lombardia e in Toscana) e quindi è necessario garantire un prezzo che sia alla portata di tutti. Nel nuovo decreto di aprile si dovrà trovare una quadra per fissare la soglia minima e massima del prezzo di mascherine e guanti monouso, e pare che il governo voglia introdurre l’Iva agevolata sui presidi di protezione individuale.
La Fase 2 è quindi alle porte anche in Italia?
Sembra di sì, dai primi di maggio. Il governo sta provvedendo ad elaborare un piano di misure che accompagneranno gli italiani nella lunga convivenza con il coronavirus, nell’attesa del vaccino. Come annunciato dal premier Conte, le misure in campo saranno elaborate e valutate grazie ad un comitato tecnico di esperti guidati da Vittorio Colao. Lo scopo è dare inizio, a partire dalla prima settimana di maggio, alla riapertura graduale delle attività nel rispetto delle misure idonee a prevenire il contagio.
A partire dai mezzi pubblici, dove occorreranno misure anti-affollamento e sanificazioni continue. Sarà possibile viaggiare in sicurezza?
La ripresa, seppur graduale, delle attività produttive e commerciali e l’allentamento delle misure di distanziamento, comporterà l’automatico incremento delle persone che utilizzano i mezzi di trasporto pubblico, luogo in cui è facile contrarre il virus. Per tale ragione è fondamentale che il governo lavori a misure che assicurino la sanificazione dei mezzi e la sicurezza dei passeggeri: obbligo di indossare la mascherina, incremento delle corse (soprattutto nelle ore di punta) e conteggio dei passeggeri a bordo. Per esempio, potrebbe essere consentito l’ingresso su treni, autobus e metropolitane fino all’esaurimento dei posti a sedere.
Andare in vacanza e al mare sarà possibile?
“Non impossibile tra luglio e agosto. Ma solo in Italia”, dice Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano: “Siamo di fronte a due-tre settimane decisive per vedere come si può programmare la ripresa – spiega -. Se tra maggio e giugno riusciremo a fare quello che va fatto è possibile che in luglio e in agosto si riesca ad andare anche al mare, in fondo le vacanze sono un pezzo importante del nostro Pil. È abbastanza evidente che quest’anno chi potrà fare delle vacanze le dovrà fare per forza nel nostro Paese e non fuori: non importeremo valuta importante, ma magari non ne esporteremo neppure”.