Gli errori commessi e quelli da evitare nella fase 2.

 

 

L’emergenza coronavirus sembra far ‘respirare’ gli ospedali così i medici lombardi hanno deciso di inviare una lettera alla Regione per evidenziare gli errori fatti in questo periodo non assolutamente semplice. Si tratta di una missiva, riportata dal Corriere della Sera, per cercare di porre rimedio in vista della seconda fase.

Dai tamponi al mancato governo del territorio

Sono sette i punti che i medici hanno deciso di mettere in evidenza in questa lettera che è arrivata sul tavolo del governatore Attilio Fontana.

La mancanza di dati sull’esatta diffusione dell’epidemia

Al centro della discussione resta la mancanza dei dati sull’esatta diffusione dell’epidemia. In particolare, è stata criticata la gestione dei tamponi fatti solo ai ricoverati e quella dei morti. Il numero dei deceduti, infatti, fa riferimento solo ai pazienti che hanno perso la vita in ospedale ma le cifre, in realtà, sono molto più alte.

 

La mancata chiusura di Alzano Lombardo e Nembro Criticata anche la decisione di non aver chiuso Alzano Lombardo e Nembro, due zone che hanno avuto diversi focolai.

 

La gestione delle Rsa

Al centro della discussione anche la gestione sbagliata delle case di riposo che ha portato alla diffusione del contagio e alla morte di diverse persone.

 

La mancanza di protezione

La mancanza di protezione per i medici. Questo ha determinato il decesso di numerosi colleghi.

 

L’assenza di attività di igiene

L’assenza di attività di igiene in questo periodo di emergenza.

 

La mancata esecuzione dei tamponi ai medici

I medici hanno contestato anche la mancata esecuzione dei tamponi ai medici e al personale sanitario.

 

Saturazione dei posti letto

L’emergenza non è stata gestita nel migliore dei modi anche per l’assenza dei posti letto, dovuta al mancato governo del territorio.

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