Fanno aumentare i recettori ACE2 dei polmoni ai quali si lega la proteina S del virus.
Un articolo pubblicato sul Journal of Travel Medicine potrebbe spiegare le gravi complicanze polmonari che si verificano in alcuni pazienti malati di Covid-19. A ha che fare con il recettore ACE2, al quale si lega il virus per entrare nelle cellule dei polmoni.
Infatti modelli sperimentali hanno evidenziato una crescita dei recettori ACE2 dopo l’infusione di ACE inibitori. Questi, come i bloccanti del recettore per l’angiotensina, sono altamente raccomandati in assunzione giornaliera per persone con problemi cardiocircolatori, infarto, diabete, insufficienza renale cronica. Ma l’aumento del recettore, indotto dai farmaci, fa incrementare anche le porte di accesso al virus nei polmoni dei malati.
Questo spiegherebbe anche perché i bambini, che hanno meno ACE2 recettori nel tratto respiratorio, non vengono colpiti gravemente dalla malattia.
Si è arrivati a queste conclusioni dopo uno studio su mille pazienti cinesi trattati tra dicembre e gennaio. Quelli con problemi di ipertensione, coronaropatia e altri disturbi simili hanno infatti mostrato un peggiore decorso della malattia e sintomatologia più severa.
Conclusioni: le persone che prendono quotidianamente questi farmaci non devono interrompere la terapia, ma al contempo devono prestare un’attenzione più che tripla nell’adottare le regole per evitare il contagio da coronavirus.