Un composto di corteccia di albero di magnolia potrebbe un giorno aiutare a trattare l’epilessia resistente ai farmaci.
Nei pazienti con epilessia, la normale attività neurologica viene interrotta, causando convulsioni debilitanti. Ora, i ricercatori riportano in ACS Chemical Neuroscience di aver trovato un potenziale nuovo trattamento per questo disturbo grazie a un rimedio millenario della medicina tradizionale cinese. Test di estratti di piante utilizzati in questi antichi rimedi hanno portato a un composto, derivato da un albero di magnolia, che potrebbe reprimere le convulsioni resistenti ai farmaci, per ora sia nei pesci sia nei topi.
L’epilessia è una delle malattie neurologiche più comuni in tutto il mondo e l’Organizzazione mondiale della salute (OMS) stima che circa 50 milioni di persone ne soffrano. I farmaci ci sono, ma non aiutano tutti. La ricerca suggerisce che circa il 70% dei pazienti con epilessia può controllarlo bene con i farmaci, lasciando però molti pazienti senza un trattamento efficace. Ma anche quando funzionano, i farmaci possono causare una serie di effetti collaterali, da vertigini a disturbi dell’umore. O diventare meno efficaci per una resistenza che si viene a creare.
Per cercare nuovi indizi farmacologici che potrebbero aiutare anche quei pazienti che non rispondono ai farmaci antiepilettici convenzionali, Peter de Witte e i suoi colleghi si sono concentrati sulle piante utilizzate nella medicina tradizionale cinese.
Il team ha raccolto 14 piante utilizzate nei rimedi antiepilettici della medicina tradizionale cinese. Hanno quindi testato gli estratti delle piante in due tipi di zebrafish con convulsioni simil-epilettiche, una delle quali potrebbe rispondere ai farmaci antiepilettici convenzionali, mentre l’altro tipo no.
Solo estratti dalla corteccia di Magnolia officinalis, un albero originario della Cina, hanno ridotto il comportamento simile a una crisi in entrambi i tipi di pesce. Nei test con i topi, i ricercatori hanno scoperto che il più potente composto della corteccia di magnolia, il magnololo, riduceva le convulsioni altrimenti resistenti ai farmaci dei roditori. Questo e altri composti simili nella corteccia di magnolia potrebbero fornire un punto di partenza per lo sviluppo di trattamenti per l’epilessia resistente, secondo i ricercatori.