Ricerca dell’Università di Okayama: le verdure a foglia verde contengono un composto che può combattere le cellule tumorali.

 

 

In uno studio recentemente pubblicato il 5 marzo su Scientific Reports gli scienziati dell’Università di Okayama descrivono come un ingrediente di verdure crocifere impedisce la crescita delle cellule tumorali. Da tempo si sa che questo tipo di vegetali sono un naturale scudo anti-cancro, ma ora gli scienziati giapponesi sostengono di avere individuato il perché di questa importante proprietà. O, comunque, di aver confermato studi precedenti. Di certo la prevenzione dei tumori passa molto più dai mercati ortofrutticoli che dalle farmacie. E dalle bancarelle del mercato sono passati anche i ricercatori dell’Università di Okayama per rifornirsi del materiale da studiare: le crucifere appunto.

Le verdure crocifere come broccoli, cavolfiori e cavoli sono ricche di una classe di composti chiamati “isotiocianati”. Un esponente chiave di questa classe, il benzil isotiocianato (BITC), previene efficacemente la crescita dei tumori in vitro e nei topi di laboratorio. Tuttavia, l’esatto meccanismo alla base della sua capacità di farlo era finora ancora sconosciuto. Il gruppo di ricerca guidato da Nakamura Yoshimasa e da Moriya Hisao ha spiegato come il BITC può abbattere lo sviluppo del cancro. Per farlo hanno utilizzato cellule di lievito per le sperimentazioni.

Le cellule di lievito costituiscono un comodo modello sperimentale in quanto sono facili da manipolare e condividono una quantità significativa della loro composizione genetica con le cellule di mammifero. Pertanto, le scoperte fatte nelle cellule di lievito possono spesso essere poi simili nelle ellule umane. Il team ha prima trattato le cellule di lievito con diverse concentrazioni di BITC e ha scoperto che concentrazioni elevate di BITC sopprimono la crescita delle cellule del lievito. È stata quindi individuata la concentrazione ottimale che sopprime la crescita delle cellule di lievito in maniera facilmente misurabile.

Successivamente, una batteria di geni, all’interno delle cellule, è stata vagliata per trovare quelli che vengono modificati in seguito all’esposizione a BITC. Dodici geni sono stati coinvolti. I ricercatori hanno quindi aumentato artificialmente i livelli di questi dodici geni e hanno osservato che le cellule di lievito hanno successivamente sviluppato una resistenza alla morte indotta da BITC. Per comprendere ulteriormente come gli effetti del BITC potrebbero essere associati a questi geni, uno di questi geni è stato analizzato in dettaglio: il gene MTW1.

Il gene MTW1 è responsabile della produzione di una proteina nelle cellule di lievito che è molto simile nella funzionalità e nella sequenza genetica di Mis12, una proteina presente nelle cellule umane. Sono state quindi impiegate cellule tumorali del colon umano per vedere se il trattamento con BITC influiva sulla proteina Mis12. In effetti, una riduzione artificiale dei livelli di Mis12 ha migliorato gli effetti del cancro mentre un aumento dei livelli di Mis12 ha protetto le cellule dalla morte. Inoltre, BITC ha ridotto direttamente la quantità di Mis12 incanalandola verso il degrado.

Questo degrado di Mis12 ha ulteriormente sensibilizzato le cellule all’apoptosi, processo che porta alla morte cellulare. La proteina Mis12 è risultata quindi essere il collegamento diretto tra BITC e morte delle cellule tumorali. Tradotto: il BITC riduce la proteina Mis 12 prodotta dai geni delle cellule tumorali che quindi sono andate verso la morte. Verso l’apoptosi invece che verso la replicazioe.

“I nostri dati hanno indicato che la diminuzione di Mis12 … migliora l’apoptosi indotta da BITC, che quindi contribuisce alla soppressione della proliferazione delle cellule tumorali”, conclude il team. Questo studio è il primo a spiegare in dettaglio le proprietà antitumorali del BITC, usando un nuovo sistema di screening all’interno delle cellule di lievito. Questo sistema può essere utilizzato in futuro per lo screening di altri farmaci antitumorali.

Due parole sul BITC, il benzil isotiocianato. È un composto organico presente naturalmente in diverse piante e verdure. Esperimenti in modelli di roditori hanno dimostrato la capacità del BITC di ridurre i tumori alle ovaie, ai polmoni e alla vescica. I ricercatori hanno analizzato a lungo queste proprietà del BITC nel tentativo di capire come combatte il cancro e le dosi necessarie per prevenire la crescita tumorale.

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