Ma basta un’ora di attività fisica leggera, come eseguire le faccende domestiche, per evitare gravi conseguenze sulla salute mentale da adulti.
Stare troppo tempo seduti non fa bene. Anche nei giovanissimi. Lo ribadisce uno studio pubblicato su The Lancet Psychiatry che analizza la connessione tra sedentarietà e depressione negli adolescenti.
Secondo gli autori per i dodicenni basta un’ora extra di attività fisica leggera, come camminare o fare le faccende domestiche, per ridurre del 10% il rischio di soffrire di depressione nella maggiore età.
Dicono i ricercatori: “il nostro studio evidenzia che gli adolescenti inattivi per gran parte della giornata avranno maggior rischio di sperimentare la depressione dopo i 18 anni; per una buona salute della mente non importa se l’attività fisica è intensa o meno, l’importante è smuoversi e ridurre al massimo il tempo speso sul divano”.
Sono stati analizzati i dati raccolti su oltre quattromila adolescenti di 12, 14 e 16 anni, che avevano indossato un accelerometro per misurare i loro movimenti per almeno tre giorni.
I sintomi depressivi, quali cattivo umore, mancanza di concentrazione e mancanza di piacere, sono invece stati rilevati tramite un questionario sottoposto ai ragazzi.
È emerso quindi che dai 12 ai 16 anni diminuiscono le ore dedicate all’attività fisica, anche leggera come per esempio suonare uno strumento, a vantaggio del tempo sprecato in sedentarietà.
Un’ora in più di attività si traduce, secondo lo studio, in un rischio tra l’8% e l’11% di soffrire di depressione. In particolare i più alti tassi di sedentarietà hanno mostrato di aumentare il rischio di depressione del 28%.
“C’è bisogno di maggiore attenzione verso il problema dell’inattività giovanile e di aumentare le iniziative che promuovono l’esercizio fisico. Anche le scuole dovrebbero fare la loro parte, con sessioni di lezioni in piedi o in movimento, per ridurre al minimo il tempo passato seduto dai ragazzi” concludono i ricercatori.