Uno studio spiega quando il consumo di uova può essere rischioso per il diabete. Ma solo in alcuni Paesi.

 

 

Un recente studio condotto da esperti della Harvard University, dell’University of Eastern Finland e dell’Istituto Nazionale di Salute Pubblica del Messico sembrava dimostrare che un elevato apporto di uova nell’alimentazione fosse causa dell’aumento del rischio di diabete di tipo 2.

Ma attenzione sembra che, analizzando i dati dello studio, il rischio non dipenda dalle uova, bensì dalla quantità e dalla loro qualità, e che il legame che avrebbe allertato i ricercatori ci sarebbe solo se si vive negli Stati Uniti.

La ricerca, pubblicata nel British Journal of Nutrition, indagava proprio sul consumo di uova e il diabete di tipo 2. La connessione è emersa ma solo nella popolazione nordamericana, dove mangiare uova è spesso associato con abitudini di vita malsane.

Gli scienziati hanno analizzato i risultati di dieci diversi studi basati sulla popolazione di tutto il mondo: complessivamente circa 250.000 persone (173.000 donne e 77.000 uomini). Quattro di questi studi sono stati condotti negli Stati Uniti, uno è stato effettuato in Giappone e il resto ha avuto luogo in Europa. Durante gli studi di follow-up, circa 12.000 persone hanno sviluppato diabete di tipo 2.

La meta-analisi dei dati ha mostrato che per ogni uovo mangiato al giorno aumenta il rischio di diabete di tipo 2 del 13%. Tuttavia, vi sono variazioni significative tra i diversi Paesi, e l’aumento del rischio è stata principalmente osservata nei quattro studi condotti negli Stati Uniti.

Una sintesi dei dati provenienti da altri Paesi non ha invece evidenziato alcuna associazione. Inoltre, quando gli scienziati hanno esaminato solo i dati dei sette maggiori studi che hanno utilizzato le cartelle cliniche dei partecipanti non è stata rilevata nessuna significativa associazione uova e diabete. C’è anche da dire che i tre studi esclusi da questa analisi di livello superiore, perché basati solo su interviste ai cittadini, sono stati condotti negli Stati Uniti.

Quindi comunque da tenere in considerazione, ma guarda caso sono gli stessi che fanno emergere il legame uova-diabete di tipo 2. Poiché non vi è alcuna spiegazione biologica chiara per le differenze specifiche per ciascun Paese osservato, una possibile spiegazione degli scienziati proposta per questi risultati contrastanti è che il rischio più elevato negli studi degli Stati Uniti può essere dovuto ad altri fattori e non solo al mangiare uova. Negli studi americani, per esempio, mangiare uova è stato spesso associato con abitudini malsane di stile di vita come il fumo, i bassi livelli di attività fisica o il consumo frequente di carne lavorata. Inoltre, gli scienziati suggeriscono che la diagnosi stessa di diabete può essere meno affidabile in studi condotti in altri Paesi, a causa del modo con cui sono stati raccolti i dati. Ultima ipotesi, non tenuta in considerazione dagli scienziati, riguarda il tipo di alimentazione prevista in avicoltura negli Stati Uniti. Ossia che siano le uova di galline allevate in Nordamerica a essere diabetogene. Di certo, se mangiate in quantità, sono obesogene.

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