L’AIFA ha approvato la rimborsabilità di roxadustat di Astellas, il primo di una nuova classe di farmaci, inibitore somministrato per via orale della prolil-idrossilasi (PH) del fattore inducibile dell’ipossia (HIF).
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità di roxadustat per il trattamento di pazienti adulti con anemia sintomatica associata a malattia renale cronica (MRC), indipendentemente dal fatto che siano o no dializzati, con Determina n. 97/2023 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 25 febbraio 2023.
L’anemia associata alla malatia renale cronica è una patologia subdola. “Ci si può convivere, con una serie di sintomi molto aspecifici, anche 20 anni prima di scoprire di esserne colpiti” afferma Luca De Nicola, Professore Ordinario di Nefrologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Nefrologia, Università della Campania L. Vanvitelli di Napoli.
Stanchezza perenne e infiammazione
Infatti, come spiega il professore, “la fatica, stanchezza e astenia sono le principali manifestazioni dell’anemia ed essendo sintomi molto generici non sempre e subito si arriva a capirne la esatta causa”.
“La malattia è caratterizzata da una ridotta produzione di globuli rossi, dovuta a produzione insufficiente del parenchima renale di eritropoietina, l’ormone che ne stimola la generazione” prosegue l’esperto.
“E meno globuli rossi, significa meno ossigeno per le cellule, i tessuti e gli organi. Questo lentamente conduce a un danno strutturale, che può compromettere il cuore, portando allo scompenso cardiaco, mentre la ridotta ossigenazione dei reni innesca la fibrosi, che infine conduce alla dialisi“.
“L’insufficienza renale, non a caso, è il fattore di rischio principale per le malattie cardiovascolari” aggiunge.
“Ma l’anemia è altresì caratterizzata dalla carenza di ferro e dall’infiammazione cronica, che a sua volta aumenta i livelli dell’ormone epcidina, che regola proprio quest’ultimo”.
Una malattia più diffusa di quanto si pensi
“In Europa circa il 10% della popolazione è affetto da malattia renale cronica e nel nostro Paese ne sono affette 2,5 milioni di persone: di questi uno su cinque sviluppa la complicanza anemica, mentre nei pazienti in dialisi la percentuale arriva al 90%” spiega De Nicola.
Un farmaco “rivoluzionario”
“Roxadustat è il primo di una nuova classe di farmaci, con un meccanismo rivoluzionario: abbassa la tensione dell’ossigeno nell’organismo, il che stimola la produzione di eritropoietina, proprio come succede agli atleti che vanno in alta montagna per aumentare l’EPO ne sangue” spiega Francesco Locatelli, già Direttore del Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene, Ospedale Manzoni di Lecco.
“Ma la produzione di EPO, con questo farmaco, è più bassa rispetto al quantitativo che si immetterebbe dall’esterno con iniezioni, riducendo il rischio di eventi cardiovascolari”.
“Non solo: facilita anche l’assorbimento intestinale del ferro. Il meccanismo di funzionamento è davvero rivoluzionario e i tre scienziati che l’hanno scoperto infatti hanno ricevuto i Nobel per la medicina”.
“In più, il farmaco si prende oralmente e questo favorisce di molto l’aderenza alla terapia”.
“È un farmaco per i pazienti in terapia conservativa, ma la direzione per il futuro è quella di estenderlo ai pazienti nefropatici pediatrici”.
Il meccanismo d’azione
“Roxadustat agisce inibendo un enzima denominato prolil-idrossilasi (PH), che degrada il fattore che induce ipossia (HIF).
Mediante l’inibizione reversibile di HIF-PH, roxadustat stimola una risposta eritropoietica coordinata che include l’aumento dei livelli di eritropoietina plasmatica endogena (EPO), la regolazione delle proteine di trasporto del ferro e la riduzione dell’epcidina (una proteina di regolazione del ferro, che risulta aumentata durante l’infiammazione nella MRC).
Questo determina una migliore biodisponibilità del ferro, un incremento della produzione di emoglobina e un aumento della massa di eritrociti”.
Gli studi per l’approvazione
“Otto gli studi realizzati, ampi e di fase III, che nei loro nomi (ALPS, DOLOMITES, PYRENEES, HIMALAYAS, SIERRAS, ROCKIES, ANDES, OLYMPUS) richiamano il concetto dell’alta montagna associato alla riduzione di ossigeno e al meccanismo d’azione del farmaco”.
L’approvazione della rimborsabilità da parte di AIFA segue l’approvazione della Commissione Europea e dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) sulla base dei risultati di un programma di sviluppo clinico di fase 3 che comprende gli 8 studi clinici multicentrici e randomizzati, che hanno coinvolto 9.600 pazienti in tutto il mondo.
I risultati di questo programma supportano l’efficacia di roxadustat nel raggiungimento e nel mantenimento dei livelli target di Hb (10-12 g/dL) in pazienti con anemia sintomatica da MRC, indipendentemente dal fatto che siano dializzati o meno o che siano stati precedentemente trattati con ESA.
Il profilo di sicurezza osservato nel programma di sviluppo di roxadustat riflette le popolazioni di pazienti con anemia da MRC studiate ed è paragonabile a quello degli ESA.
“Siamo soddisfatti di poter offrire ai pazienti, indipendentemente dal fatto che siano dializzati o meno, la prima opzione terapeutica di una nuova classe di farmaci per la gestione multifattoriale dell’anemia sintomatica da malattia renale cronica” dichiara Fulvio Berardo, Amministratore Delegato di Astellas.