Sviluppata da ricercatori belgi, indebolisce i superbatteri impedendo loro di cooperare.

 

 

 

Nel 2050 le morti per infezioni, anche banali, supereranno quelle per il cancro. La previsione, fatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si basa sul continuo aumento di ceppi batterici, i cosiddetti superbatteri, che resistono agli antibiotici.

Per questo motivo scienziati in tutto il mondo stanno cercando di sviluppare nuovi farmaci e trattamenti per scongiurare la possibilità che un giorno si potrà morire per un semplice raffreddore.

All’università di Leuven, in Belgio, sembra abbiano trovato una soluzione. I ricercatori hanno infatti messo a punto una nuova strategia per combattere i batteri, basata sul colpire il loro “comportamento sociale”.

Questi microrganismi mostrano in fatti di agire in gruppo, per esempio creando una pellicola protettiva che avvolge l’intera comunità e che può essere a sua volta causa di infezioni. Ne è un esempio la placca dentale.

Rimuovendo quindi questa pellicola con apposite sostanze, come hanno fatto i ricercatori nel caso della salmonella, si indebolisce la comunità di germi ed è poi più facile spazzarli via anche con gli antibiotici tradizionali.

Hanno poi eseguito un esperimento per vedere se i batteri si adattavano, come fanno nel caso degli antibiotici diventandone resistenti, alla nuova sostanza. È emerso che, nel loro insieme, la comunità non è diventata resistente e quindi questo metodo di attaccare i batteri collettivamente può essere usato per combattere l’antibiotico-resistenza.

“Vogliamo far entrare questa metodologia nella pratica clinica, sia in forma preventiva, sotto forma di pillole, sia come rivestimento degli impianti per evitare infezioni” dicono i belgi.

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