Un’indagine CENSIS sulla conoscenza di questo virus e sul vaccino contro i tumori che può generare.
#IoScelgo è l’hashtag scelto per la campagna, un vero e proprio manifesto che inviterà genitori e donne ad informarsi sui rischi dell’infezione da Papillomavirus da fonti attendibili e scegliere la prevenzione dai tumori e dalle altre malattie correlate all’HPV, per proteggere il loro futuro e quello dei propri figli.
La campagna social, in corso di approvazione al Ministero della Salute, verrà successivamente lanciata su Facebook, Instagram e YouTube e utilizzerà il linguaggio della comunicazione digitale per diffondere il messaggio più importante: difendersi da patologie pericolose è una scelta responsabile e possibile.
Un’indagine condotta dal CENSIS ha rilevato come nella popolazione ci sia ancora un gap di conoscenza da colmare e l’informazione è fondamentale per conoscere quali tumori e altre malattie siano causate dall’HPV, come si contrae e come si previene attraverso la prevenzione primaria e secondaria.
“Il Papillomavirus non sceglie, tu sì” avrà l’obiettivo di essere il punto di partenza per conoscere meglio il tema dell’HPV. Sarà online anche un sito web www.ioscelgo.it, con tutte le informazioni sull’HPV e sui rischi delle patologie ad esso correlate.
Sebbene rimangano ancora molti aspetti da approfondire per una più completa consapevolezza dei rischi, in termini di conoscenza qualche passo in avanti è stato fatto. Secondo l’ultimo rapporto Censis, che ha analizzato il livello di consapevolezza dell’HPV tra i genitori di figli adolescenti, si è passati da un livello di conoscenza del virus del 85.1% nel 2017 all’88.3% di oggi3 con una ricerca delle informazioni che passa sempre di più attraverso i professionisti della salute (53.2% nel 2019 vs 39.1 % nel 2017) piuttosto che tramite Dottor Google (26.7% nel 2019 vs 30.7% nel 2017).
“Anche se la conoscenza sul Papillomavirus e sulla relativa vaccinazione appare tendenzialmente migliorata nel tempo, sa cos’è l’HPV l’88,3% dei genitori e conosce la vaccinazione l’81,3% mentre le percentuali rispettive superano ormai il 90% tra le donne, si tratta di una conoscenza spesso superficiale, nella quale traspaiono molti dubbi ed incertezze. Mentre tutti coloro che affermano di essere informati sanno che l’HPV è responsabile del tumore alla cervice uterina, solo la metà dei genitori sa che l’HPV è causa anche di altri tumori come quello dell’ano, del pene, della vulva, della vagina e di quello testa/collo, solo il 42% lo associa ai condilomi genitali e poco meno di un terzo pensa ancora che il virus colpisca solo le donne – precisa la Dottoressa Ketty Vaccaro, Responsabile dell’Area Welfare e Salute del Censis – I media e in particolare Internet sono tra le fonti di informazione più citate, a cui si affiancano il servizio vaccinale della ASL per i genitori e il ginecologo per le donne. Tuttavia, emerge un bisogno informativo solo in parte soddisfatto, in particolare sui rischi di contrarre il virus, i meccanismi con cui agiscono tutti gli strumenti di prevenzione e la loro efficacia”.
Credenza o conoscenza? L’indagine Censis restituisce l’immagine di utenti che si fidano meno, rispetto al passato, dei contenuti presenti sulla Rete, soprattutto a causa della diffusa presenza di informazioni alterate e fake news che rendono lo spazio digitale povero di fonti scientifiche certificate. Una battaglia che vede in prima linea alcuni tra i maggiori social network (Facebook e Pinterest un esempio), sempre più impegnati nel bloccare ogni tentativo di fake news in favore di una corretta diffusione di informazioni legate al tema della salute.