I dispositivi Convatec all’avanguardia, frutto di innovazione, ricerca e sviluppo hanno rivoluzionato la vita dei pazienti stomizzati. A fare la differenza, anche il programma me+ di Convatec che offre assistenza gratuita e personalizzata, dalla dimissione al ritorno alla vita quotidiana, dispensa informazioni sull’utilizzo dei prodotti, supporto emotivo, consigli nutrizionali e sull’attività fisica e molto altro.

 

 

Nel nostro Paese ci sono oltre 75000 persone che vivono con una stomia, una procedura chirurgica che crea un’apertura artificiale nel tratto digerente o urinario per il passaggio di feci o urine.

L’intervento si rende necessario a causa di neoplasie, malattie infiammatorie croniche intestinali o patologie inerenti l’apparato urinario.

Dopo l’intervento chirurgico, è necessario accompagnare la persona stomizzata in un percorso di cura che garantisca una corretta riabilitazione e una gestione adeguata della stomia.

La vita delle persone stomizzate e dei loro caregivers è pertanto fortemente condizionata dalle procedure che tale intervento comporta, prima tra tutte mantenere un igiene regolare della zona intorno allo stoma, con acqua tiepida e un detergente delicato ed applicare regolarmente un film protettivo per prevenire irritazioni.

Inoltre la vita degli stomizzati, è scandita dal cambio del dispositivo di raccolta, il quale deve essere svuotato e/o sostituito regolarmente per evitare infiltrazioni e mantenere integra la cute.

La frequenza del cambio dipende dalle caratteristiche del dispositivo e dallo stile di vita della persona stomizzata.

Anche l’alimentazione e l’idratazione subiscono variazioni importanti, in base alle indicazioni del professionista sanitario di riferimento, per una dieta bilanciata e adeguata al tipo di stomia per evitare l’insorgere di complicanze.

C’è poi il monitoraggio e follow-up regolare da parte di un professionista sanitario specializzato per la corretta gestione del complesso stomale anche attraverso appropriate indicazioni sull’importanza di praticare attività fisica.

Infine, è fondamentale l’ascolto attivo delle esigenze delle persone stomizzate al fine di offrire loro un supporto emotivo da parte di personale competente.

La scelta del dispositivo di raccolta, deve essere effettuata in base alle dimensioni e alla forma specifica della stomia e del profilo corporeo e alle esigenze individuali della persona stomizzata.

L’obiettivo è mantenere integra la cute riducendo il rischio di infiltrazioni che si verificano nell’80% dei casi e che potrebbero essere evitate valutando l’utilizzo di un dispositivo convesso sin dall’immediato post-operatorio.

Inoltre, il dispositivo deve garantire massimo comfort e discrezione alla persona stomizzata, consentendole una gestione autonoma della stomia per una migliore qualità della vita.

Per molto tempo tutti questi argomenti sono stati un tabù per le persone stomizzate e di chi si prende cura di loro, ma grazie al supporto dei caregivers stessi, degli operatori sanitari e delle aziende che le supportano con prodotti e servizi per aiutarle
a condurre una vita normale, oggi la loro qualità di vita è notevolmente migliorata.

Si è parlato di questo martedì a Roma, nel corso della conferenza stampa “LA STOMIA, TRA CURA E SOSTEGNO ALLA PERSONA – sinergie tra professionisti e pazienti”, promossa da Convatec – e organizzata da Motore Sanità, che ha visto la partecipazione dei maggiori esperti in ambito sanitario e nell’industria di settore.

“L’introduzione di terapie innovative – Claudio Zanon, chirurgo oncologo e Direttore scientifico di Motore Sanità – come l’immunoterapia combinata con radioterapia e chemioterapia, ha condotto a risultati positivi, persino alla remissione completa del cancro del retto in alcuni casi”.

“Tuttavia, questi successi sollevano interrogativi sulle necessità di ulteriori interventi chirurgici. Se da un lato si è ridotta la necessità di stomie temporanee grazie al perfezionamento delle pratiche chirurgiche, dall’altro ci si aspetta un aumento futuro a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento dei casi di tumore del colon e di altre condizioni che richiedono stomie”.

“Pertanto, diventa cruciale rivedere le modalità di accesso ai dispositivi per i pazienti chirurgicamente trattati o che necessitano di stomie, personalizzando la cura e la gestione delle stomie per migliorare la qualità della vita dei pazienti”.

“Le raccomandazioni chirurgiche devono essere oggetto di revisione, evitando di affidare la responsabilità della creazione della stomia a chirurghi meno esperti. È essenziale pianificare con attenzione la posizione e la gestione della stomia per garantire il miglior risultato possibile per il paziente”.

La collaborazione con stomaterapisti esperti e l’uso di presidi appropriati sono elementi cruciali per migliorare la qualità della vita dei pazienti con stomia, contribuendo in modo significativo al loro benessere complessivo”.

Claudia Chinelli, Commercial Director Ostomy Care di Convatec Italia, ha confermato l’impegno continuo nel mettere al centro le voci dei pazienti e degli operatori sanitari.

“Il nostro impegno in Convatec è offrire alle persone stomizzate soluzioni all’avanguardia per una migliore qualità della vita”.

“Nella sua offerta di soluzioni, Convatec conferma il suo impegno nel supportare le persone stomizzate attraverso il Servizio me+, un numero verde gratuito a cui rivolgersi. Si tratta del primo servizio di supporto ai pazienti in Italia”.

“È nato nel 1991, oggi conta 18 consulenti esperte e competenti che gestiscono più di 500 chiamate al giorno. Convatec è fortemente impegnata nel promuovere la formazione continua degli operatori sanitari attraverso la Convatec Academy“.

“Negli ultimi 3 anni la Convatec Academy ha realizzato numerosi webinar, ai quali hanno partecipato oltre 5000 discenti, e corsi in presenza, formando oltre 1000 infermieri e stomaterapisti”.

Ma le conferme sulla validità delle soluzioni Covatec arrivano direttamente dalla voce dei pazienti stomizzati.

“Ho scoperto di avere la malattia di Crohn a 13 anni” racconta Franceso, oggi ventiquatrenne, “e ho subito il primo intervento nel 2020, seguito da un altro un anno dopo”.

Racconta la sua esperienza quotidianamente sui social, dove ha migliaia di followers: “le nuove possibilità offerte mi hanno davvero cambiato la quotidianità“, dice.

“Uno degli aspetti più critici dopo l’intervento è sicuramente legato alle infiltrazioni, ma questa nuova soluzione ha svoltato la mia vita, togliendomi questo fastidioso problema“, afferma.

“Un altro aspetto che rappresenta un passo avanti nella qualità di vita è che ora non mi precludo più i pasti che preferisco“, prosegue.

“E, anche attraverso i miei contenuti social, cerco di far capire e superare il tabù degli odori nei momenti di intimità, cosa che può creare imbarazzo e inibire i rapporti sessuali”, conclude.

Maurizio, 50 anni invece stomizzato dal 2012, a seguito di un intervento per rimuovere un adenocarcinoma intestinale.

“Da allora ho continuato a lottare e a non arrendermi di fronte alle recidive della neoplasia, subendo infine nel 2019 la rimozione della prostata”.

“Se avessi avuto la soluzione Covatec già nel 2012 la mia vita sarebbe stata molto più semplice, per tutti i vantaggi offerti ai pazienti”.

“Tra questi, la guida completa con esercizi per la riabilitazione del pavimento pelvico, il supporto nutrizionale – fondamentale per migliorare la qualità di vita -, e quello emotivo e psicologico, che mi hanno permesso di ottenere le informazioni per raggiungere in maniera più serena una vita normale”.

“Infine, voglio ricordare la possibilità di avere campioni gratuiti per provare i sacchetti più idonei e conformi alle esigenze del paziente”.

“Vogliamo fornire soluzioni mediche affidabili“, conclude Chinelli, “perché i pazienti devono convivere tutta la vita con questi dispositivi e per questa ragione impieghiamo annualmente 250 milioni di dollari in ricerca e sviluppo“.

“Le idee per le nostre soluzioni arrivano dalle esigenze dei pazienti e degli operatori sanitari, che trasformiamo in prodotti e servizi a loro supporto”.