Storico passo avanti nella lotta contro l’infezione. Il tema al centro del dibattito su prevenzione, scenari e prospettive future della lotta all’HIV durante l’evento stampa Viatris.
Un grande passo avanti in termini di prevenzione dea infezione del virus dell’HIV è stato compiuto recentemente con l’approvazione da parte di AIFA – richiesta da Mylan Pharmaceuticals Limited, parte del gruppo Viatris – della rimborsabilità del trattamento per la profilassi pre-esposizione (PrEP) di persone HIV negative, a base di emtricitabina e tenofovir disoproxil.
Il medicinale è indicato in combinazione con pratiche sessuali sicure per la profilassi pre-esposizione al fine di ridurre il rischio di infezione da HIV-1 sessualmente trasmessa in adulti e adolescenti ad alto rischio.
In Italia l’HIV rappresenta ancora oggi un problema di salute pubblica significativo, come testimoniano le 1.770 nuove diagnosi annue nel 2021, pari a 3 nuovi casi per 100.000.
A questo, si aggiunge il dato allarmante relativo ai casi sommersi, con una quota in crescita dal 2015 di persone che giungono alla diagnosi di sieropositività tardivamente.
“Bisogna sfatare molti miti su questa infezione” spiega il Prof. Stefano Vella, Docente di Salute Globale, Università Cattolica (UCSC), Roma.
“Innanzitutto, è bene specificare che HIV e AIDS sono due cose diverse; oggi i farmaci che abbiamo a disposizione permettono di rallentare e anche arrestare la progressione dell’HIV, ma l’ideale sarebbe non penderlo affatto” prosegue il clinico.
“Questi farmaci, i cosiddetti anti retro virali, consentono di non trasmettere il virus dalle persone infette a quelle non infette”; Ma se i non infetti prendono questi farmaci sono protetti dall’infezione”.
“Ecco perché la rimborsabilità della PrEP possa avere un impatto positivo. In primo luogo, l’offerta della terapia per prevenire l’infezione da HIV a carico del Servizio Sanitario Nazionale, gratuita al cittadino, ci permetterà di evitare dei contagi e contenere la diffusione del virus, in particolare in fasce di popolazione a rischio, con una ricaduta positiva in termini di salute pubblica”.
“Inoltre, l’impatto in termini economici della profilassi pre-esposizione rispetto al trattamento di una persona HIV positiva è decisamente inferiore, permettendo anche un risparmio a beneficio della sanità pubblica.”
Per chi è indicata la profilassi pre-esposizione
“Nel mondo oltre quattro milioni di persone assumono la PrEP, di cui circa settemila in Italia” commenta il Dott. Andrea Antinori, Direttore UOC Immunodeficienze virali all’INMI Spallanzani di Roma.
“Dal 1983, anno della prima identificazione del virus, abbiamo fatto innumerevoli passi avanti in ambito HIV e la rimborsabilità della PrEP rappresenta lo step più recente di questo percorso”
“L’efficacia della PrEP è da tempo confermata: se guardiamo al modello australiano, l’incidenza di HIV osservata in un lasso di tempo di tre anni è stata inferiore del 92% rispetto all’incidenza prevista in assenza di PrEP (almeno 20 per 1.000 persone/anno). Si stima che, con un’aderenza del 100%, l’incidenza si azzeri in almeno 5.000 persone/anno”.
“La PrEP non è rivolta alle persone con HIV, bensì a quelle che rischiano di contrarlo, per lo più per via sessuale. Persone, quindi, che hanno attività sessuale promiscua”.
La PrEP è un’alternativa al preservativo?
“Non bisogna comunque dimenticare l’importanza di promuovere l’uso corretto del preservativo e delle altre strategie preventive in combinazione con la PrEP, come i test per valutare la sieropositività, per ottenere una prevenzione completa e proteggere la salute sessuale di tutti”, afferma il Prof. Andrea Gori, Dipartimento Malattie Infettive, Ospedale “Luigi Sacco”, Università di Milano e Presidente ANLAIDS Sezione Lombarda.
“È ancora più importante avere un’arma come la PrEP rimborsata per aiutarci a contenere la diffusione dell’HIV nelle fasce di popolazione più fragili con comportamenti a rischio, ma anche di altre malattie sessualmente trasmissibili, dal momento che chi assume la PrEP è seguito dallo specialista infettivologo e deve sottoporsi a screening periodici che permettono di identificarle precocemente”
“Test per diagnosticare l’HIV, il preservativo, la PrEP sono tutti strumenti di prevenzione della diffusione del virus HIV, non alternativi l’uno all’altro, da far conoscere soprattutto ai giovani: a scuola o in famiglia non si discute di HIV, è un tema di cui si parla di nascosto o sottovoce, che fa ancora molta paura, mentre la nostra priorità deve essere proprio un’educazione sessuale consapevole dei più giovani – prosegue Gori.
La medicina ha compiuto un percorso importante in ambito HIV, mettendo a disposizione dei pazienti farmaci sempre più efficaci, più tollerati e che semplificano l’aderenza alla terapia, rendendo il paziente con HIV al pari di un malato cronico.
Le terapie antiretrovirali, infatti, se regolarmente assunte, rendono la viremia non più rilevabile nel sangue, come sintetizzato anche nell’evidenza scientifica U=U, Undetectable=Untransmittable, (Non rilevabile = Non trasmissibile).
Tuttavia, non esistono ancora farmaci per curare e debellare il virus; inoltre, molte persone scoprono solo tardivamente di essere state infettate, rischiando nel frattempo di propagare l’infezione.
Come si prende la PrEP?
“Ci sono due tipi di somministrazioni” spiega Gori, “in continuum (cioè assunzione regolare quotidiana) oppure al bisogno, vale a dire quando si ritiene di esporsi a un rischio.
“Dopo la prescrizione da parte del medico, la PrEP si ritira nelle farmacie ospedaliere”.
Il ruolo di Viatris nella rimborsabilità della PrEP
Nel raggiungimento del traguardo della rimborsabilità della PrEP, che posiziona l’Italia al pari degli altri Paesi Europei in cui la PrEP era già rimborsata, ha svolto un ruolo di primo piano Viatris, azienda storicamente impegnata in ambito HIV per contenere la diffusione del virus, educare sulla prevenzione, favorire la diagnosi precoce e fornire ai pazienti trattamenti efficaci, accessibili e di alta qualità.
“Viatris si è fortemente impegnata per ottenere la rimborsabilità della PrEP in Italia, per offrire un accesso equo a questo efficace strumento di contrasto e prevenzione all’HIV anche alle fasce di popolazione esposte maggiormente al rischio e più vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico”, ha commentato la Dott.ssa Laura Borgna, Hospital Care Business Unit and Policy & Market Access Director di Viatris Italia.
“In linea con quanto espresso nel Piano Nazionale di interventi contro l’HIV e l’AIDS (PNAIDS) abbiamo lavorato al fianco di tutti gli attori coinvolti: dalle istituzioni ai clinici, dalle Associazioni alle società scientifiche”.
“Crediamo che la rimborsabilità della PrEP sia un importante passo per contribuire a raggiungere l’obiettivo dell’ONU di sconfiggere l’epidemia di AIDS entro il 2030 per una generazione libera dall’AIDS”.
Breve storia dell’HIV
Stefano Vella spiega anche come questo virus si è diffuso e come: “l’HIV è uno dei primi casi di ‘spillover’, cioè del passaggio tra specie di un virus”.
“Era infatti il 1920 quando è stato scoperto questo passaggio dalla scimmia all’uomo, in Africa, dove il virus è rimasto per moltissimi anni”.
“Nessuno ha prestato particolare attenzione all’HIV perché a quell’epoca le persone morivano prevalentemente per altre cause, anche se infette”.
“Ha iniziato a viaggiare per il mondo tra gli anni ’50 e ’60, infettando oltre 80 milioni di persone; ma è stato solo negli anni ’80 che è stato identificato e isolato”.
“Ancora oggi, in Africa, ci sono oltre un milione e mezzo di nuove infezioni ogni anno”.