Le scoperte confermano che la Luna ha un nucleo solido, come la Terra. Confermato anche il “ribaltamento del mantello” che spiega la presenza di elementi ricchi di ferro sulla superficie della Luna.

 

 

Cinquant’anni dopo che la missione con equipaggio Apollo 11 aprì la strada alle prime indagini sulla Luna, un team di scienziati del CNRS, dell’Université Côte d’Azur, dell’Osservatorio della Costa Azzurra, dell’Università della Sorbona e dell’Osservatorio di Parigi-PSL ha fatto luce su parte della sua struttura interna che fino ad ora era rimasta un mistero: la Luna ha un nucleo solido, come la Terra.

Oltre a questa scoperta, presentano anche prove che spiegano la presenza di materiali ricchi di ferro nella crosta lunare. Il loro lavoro è pubblicato su Nature il 3 maggio 2023.

Sebbene la formazione e l’evoluzione della Luna siano ancora oggetto di dibattito, la natura della sua profonda struttura interna è stata ora stabilita.

Più di cinquant’anni dopo le prime missioni spaziali sulla Luna, non c’è più spazio per dubbi: ha un nucleo interno solido circondato da un nucleo esterno fluido, proprio come la Terra.

Questa ipotesi è stata ora confermata grazie al lavoro svolto da scienziati del CNRS, dell’Université Côte d’Azur, dell’Osservatorio della Costa Azzurra, dell’Università della Sorbona e dell’Osservatorio di Parigi-PSL.

Circa vent’anni dopo l’identificazione di un nucleo esterno fluido, il team ha rivelato l’esistenza di un nucleo interno solido di circa 500 km di diametro, che è circa il 15% della dimensione totale della Luna.

È costituito da un metallo la cui densità è vicina a quella del ferro. Vari metodi, legati in particolare alla rotazione della Luna, avevano già permesso di identificare chiaramente il nucleo esterno fluido.

Tuttavia, il nucleo solido è rimasto inosservabile, a causa delle sue piccole dimensioni. La sua esistenza è stata ora dimostrata utilizzando i dati di varie missioni spaziali e dal raggio laser lunare.

Oltre a questa importante scoperta, varie evidenze identificate dagli scienziati sembrano supportare l’ipotesi del movimento del materiale all’interno del mantello, lo strato intermedio tra il nucleo e la crosta, durante l’evoluzione della Luna.

Questo è noto come ribaltamento del mantello lunare e aiuta a spiegare la presenza di elementi ricchi di ferro sulla superficie della Luna.

Come si è svolto questo processo? Il materiale potrebbe essere salito in superficie, producendo rocce vulcaniche che si sono depositate nella crosta lunare. Successivamente, i materiali che erano troppo densi rispetto al materiale crostale circostante affondarono fino al confine nucleo-mantello.

Questo lavoro fornisce un importante contributo alla nostra comprensione della storia del sistema solare e di alcuni eventi come la scomparsa del campo magnetico lunare, che in origine era cento volte più forte di quello della Terra oggi, ed è ora quasi inesistente.

 

Immagine: Géoazur/Nicolas Sarter