La prima sperimentazione controllata con placebo a comprendere pazienti adulti con SMA ha dimostrato che risdiplam ha migliorato o stabilizzato la funzione motoria.

 

Miglioramento significativo della funzione motoria nelle persone di età compresa tra 2 e 25 anni con atrofia muscolare spinale di tipo 2 o 3 con risdiplam della Roche. Tali risultati sono stati presentati nel corso dell’International Scientific Congress on SMA 2020.

È la prima sperimentazione controllata con placebo a comprendere pazienti adulti con SMA e riguarda la Parte 2 registrativa dello studio SUNFISH. Il 6 febbraio 2020, a Evry in Francia, sono stati presentati i dati a 1 anno. L’atrofia muscolare spinale (SMA) è una patologia neuromuscolare progressiva, ereditaria e severa che provoca grave atrofia muscolare e complicanze correlate.

Rappresenta la causa genetica più comune di mortalità infantile, nonché una delle malattie rare più frequenti: colpisce infatti circa un bambino ogni 11.000. La SMA comporta la perdita progressiva di cellule nervose del midollo spinale che controllano il movimento muscolare. A seconda del tipo di SMA, la forza fisica e la capacità di camminare, mangiare o respirare dei soggetti possono risultare significativamente ridotte o essere perse.

La SMA è dovuta a una mutazione del gene SMN1 (survival motor neuron 1, fattore di sopravvivenza del motoneurone 1) che determina una carenza della proteina SMN, presente in tutto l’organismo. Risulta sempre più evidente che la SMA sia un disturbo multisistemico e che la perdita della proteina SMN possa influire su molti tessuti e cellule, impedendo il corretto funzionamento dell’organismo.

Risdiplam è un farmaco sperimentale somministrato per via orale che interviene sul coinvolgimento in sinergia di un altro gene, l’SMN2 (survival motor neuron 2, fattore di sopravvivenza del motoneurone 2).

Una sorta di cerniera operativa. È concepito per garantire un aumento prolungato dei livelli di proteina SMN a livello centrale e periferico. Viene dunque valutata la sua potenziale capacità di aiutare il gene SMN2 a incrementare la produzione di proteina SMN funzionale in tutto il corpo.

Risdiplam è attualmente oggetto di valutazione in quattro sperimentazioni multicentriche su soggetti affetti da SMA. A novembre 2019, la Food and Drug Administration statunitense ha accordato a risdiplam la Priority Review (revisione prioritaria) con decisione di approvazione entro il 24 maggio 2020.

Lo studio ha evidenziato che la variazione nella scala Motor Function Measure (MFM-32) è risultata significativamente superiore nelle persone trattate con risdiplam rispetto a quanto osservato con il placebo. Anche nella scala Revised Upper Limb Module (RULM) è stato registrato un miglioramento. La sicurezza di risdiplam nello studio SUNFISH è risultata in linea con il suo noto profilo di sicurezza. I dati sono stati presentati durante la seconda edizione dell’International Scientific and Clinical Congress on Spinal Muscular Atrophy, tenutasi dal 5 al 7 febbraio a Evry, in Francia.

Come previsto, dalle analisi esplorative di sottogruppo è emerso che le risposte più rilevanti nella scala MFM-32 rispetto al placebo sono state osservate nella fascia più giovane d’età (2-5 anni): il 78,1% verso il 52,9% ha registrato un aumento di 3 punti e anche più nella scala di valutazione. Importante notare che nella fascia d’età 18-25 anni è stata evidenziata stabilizzazione della malattia (57,1% verso 37,5%), che rappresenta l’obiettivo del trattamento nei pazienti con malattia di più lunga durata. La scala MFM-32 è una scala validata usata per valutare la motricità fine e grossolana in soggetti con malattie neurologiche, compresa la SMA. Permette di valutare 32 diverse funzioni motorie, dalla capacità di stare in posizione eretta e camminare all’uso delle mani e delle dita. La scala RULM è stata concepita per valutare il movimento degli arti superiori in soggetti con SMA. È in grado di cogliere il progressivo indebolimento muscolare nell’intero spettro della malattia, che riflette appunto la popolazione della Parte 2 dello studio SUNFISH. Le due scale sono quindi i test per valutare miglioramenti e peggioramenti motori.

“Risdiplam è il primo potenziale trattamento per cui sono disponibili dati registrativi controllati con placebo in un’ampia popolazione di pazienti, compresi bambini, adolescenti e adulti – dichiara lo sperimentatore principale dello studio SUNFISH, Eugenio Mercuri, M.D., Unità di Neuropsichiatria Infantile, Policlinico Gemelli di Roma -. I dati suggeriscono che risdiplam è in grado di preservare e potenzialmente accrescere l’indipendenza attraverso una migliore funzione motoria nelle persone con SMA di tipo 2 o SMA di tipo 3 non deambulanti”.

Il profilo di eventi avversi del farmaco durante la sperimentazione si è rivelato analogo a quello del placebo. Gli eventi avversi più comuni sono stati infezioni delle alte vie respiratorie (31,7%), rinofaringite (25,8%), piressia (20,8%), mal di testa (20%), diarrea (16,7%), vomito (14,2%) e tosse (14,2%). Mentre il tasso di infezioni delle basse vie respiratorie era simile in entrambi i bracci di trattamento (risdiplam 19%, placebo 20%), le infezioni gravi delle basse vie respiratorie hanno interessato più pazienti nel gruppo risdiplam (risdiplam 10% placebo 2%), ma sono state segnalate come non correlate al farmaco e si sono risolte senza dover modificare il trattamento in studio. Ad oggi, oltre 400 pazienti sono stati trattati con risdiplam in tutti gli studi, senza risultati di sicurezza correlati al trattamento che abbiano comportato il ritiro dei pazienti dalle sperimentazioni condotte con questo farmaco.

“I risultati positivi ottenuti in questo ampio gruppo di pazienti con SMA, molti dei quali non erano rappresentati nelle sperimentazioni cliniche, sono molto incoraggianti – conclude Levi Garraway, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche -. Questo studio ci ha aiutato a capire quali sono le scale di misurazione più rilevanti per i pazienti, nonché a comprendere l’importanza della stabilizzazione della malattia nelle persone con malattia di più lunga durata”.

  

La SMA

L’atrofia muscolare spinale (SMA) è una patologia neuromuscolare progressiva, ereditaria e severa che provoca grave atrofia muscolare e complicanze correlate. Rappresenta la causa genetica più comune di mortalità infantile, nonché una delle malattie rare più frequenti: colpisce infatti circa un bambino ogni 11.000. La SMA comporta la perdita progressiva di cellule nervose del midollo spinale che controllano il movimento muscolare. A seconda del tipo di SMA, la forza fisica e la capacità di camminare, mangiare o respirare dei soggetti possono risultare significativamente ridotte o essere perse.

La SMA è dovuta a una mutazione del gene SMN1 (survival motor neuron 1, fattore di sopravvivenza del motoneurone 1) che determina una carenza della proteina SMN, presente in tutto l’organismo. Risulta sempre più evidente che la SMA sia un disturbo multisistemico e che la perdita della proteina SMN possa influire su molti tessuti e cellule, impedendo il corretto funzionamento dell’organismo.

 

Risdiplam

Risdiplam è un farmaco sperimentale somministrato per via orale che interviene sullo splicing del gene SMN2 (survival motor neuron 2, fattore di sopravvivenza del motoneurone 2). È concepito per garantire un aumento prolungato dei livelli di proteina SMN a livello centrale e periferico. Viene dunque valutata la sua potenziale capacità di aiutare il gene SMN2 a incrementare la produzione di proteina SMN funzionale in tutto il corpo. Risdiplam è attualmente oggetto di valutazione in quattro sperimentazioni multicentriche su soggetti affetti da SMA.

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