C’è bisogno di uno sforzo simile a quello attuato per il fumo, con provvedimenti presi a tutti i livelli per decenni.

 

 

“Se il governo vuole risolvere il problema dell’obesità, i politici devono fare di più e non limitarsi a dire alle persone di mostrare una maggiore forza di volontà”.

Questo è il messaggio di un rapporto pubblicato martedì 24 settembre 2019 dalla British Psychological Society. Titolo del rapporto: “Prospettive psicologiche sull’obesità”, un problema complesso, pluridisciplinare, da affrontare con una politica ad hoc, ricerca, prevenzione, cure e riabilitazione.

E non è un problema causato da mancanza di forza di volontà. Aumentare lo stigma che deriva dall’obesità, vedendola come un fallimento morale, non fa che peggiorare le cose. Lo stigma più drammatico è quello causato dall’atteggiamento dei servizi sanitari che è particolarmente dannoso in quanto rende le persone meno propense a chiedere aiuto in futuro.

Il rapporto afferma che l’obesità ha cause sociali e ambientali, oltre a cause individuali.

Lo psicologo Angel Chater dell’Università del Bedfordshire, uno degli autori del rapporto, dichiara: “I livelli di obesità degli adulti in Inghilterra sono aumentati del 18% tra il 2005 e il 2017 e vi sono stati aumenti simili in Scozia, Irlanda del Nord e Galles. Ciò non può essere spiegato da un’improvvisa perdita di motivazione e di forza di volontà nelle quattro Nazioni del Regno Unito. L’aumento dei soggetti obesi può in parte essere attribuito ai cambiamenti nell’offerta di cibo e dall’ambiente che induce alla sedentarietà o comunque a scarsa attività fisica. Le persone che hanno più probabilità di avere un peso ‘malsano’ sono quelle che hanno un alto rischio genetico di sviluppare obesità e vite modellate da ambienti lavorativi, scolastici e sociali che promuovono l’eccesso di cibo e l’inattività”.

Gli psicologi sono in grado di tenere conto di tutti questi fattori e di aiutare a sviluppare trattamenti e iniziative politiche che possono favorire le migliori possibilità di successo.

Aggiunge Chater: “Per affrontare l’obesità abbiamo bisogno di una comprensione di tutte le sue cause – biologiche, psicologiche e sociali – e di utilizzare approcci al cambiamento del comportamento sia per la prevenzione sia per la gestione del peso che abbiano un supporto psicologico continuo”.

Il rapporto chiede al governo inglese di garantire che ogni iniziativa volta a promuovere un peso “sano” sia seguita e valutata da visite e test psicologici. E aggiunge che i migliori servizi o centri di controllo del peso sono quelli impostati con team multidisciplinari che includono gli psicologi.

Tutti gli operatori sanitari che lavorano nei servizi per l’obesità dovrebbero essere formati per comprendere e gestire la psicologia dell’obesità, per aumentare la consapevolezza dei fattori che possono contribuire alla condizione e al successo o al fallimento del trattamento.

Sarb Bajwa, presidente della British Psychological Society, conclude: “Il governo ha riconosciuto che l’obesità era una minaccia per la salute della nazione nel 1991, ma il problema ha continuato a peggiorare. Abbiamo bisogno di uno sforzo simile a quello attuato per il fumo, per il tabagismo. Con provvedimenti presi a tutti i livelli per decenni, dalla politica del governo all’assistenza ai singoli fumatori, e ora finalmente stiamo assistendo a riduzioni significative del livello del fumo e dei problemi di salute che causa. Gli psicologi hanno la scienza e l’esperienza clinica per aiutare il servizio sanitario a fare lo stesso per l’obesità. Possiamo aiutare, non solo inventando modi per aiutare le persone, ma anche fornendo consulenza sulle politiche pubbliche che aiuteranno a creare un ambiente in cui le persone percepiscano che sia più facile non diventare obese”.

 

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