Rinvenuti reperti archeologici che indicano che serviva come sostanza psicotropa durante i riti funebri.
Mentre continua il dibattito in Italia sulla legalizzazione delle sostanze stupefacenti e sulla eventuale chiusura dei negozi che vendono prodotti a base di THC (il principio attivo della marijuana) un gruppo di archeologi cinese ha scoperto che la sostanza veniva usata già 2.500 anni fa durante i riti di sepoltura.
Serviva ad alterare la mente nelle cerimonie funebri, contribuendo a dare un alone di misticità durante questi rituali per inscenare dialoghi con il mondo dei morti e degli spiriti.
Lo scrivono i ricercatori guidati da Yimin Yang della University of Chinese Academy of Sciences di Pechino sul numero del 12 giugno della rivista Science Advances.
Gli archeologi hanno infatti rinvenuto, in un antico cimitero di Jirzankal, a 3000 metri sul livello del mare sulle montagne del Pamir in Asia centrale, fornelli contenenti un alto tasso di residui di THC.
Dentro otto tombe, tumuli circolari di terra circondati da sassi bianche e neri, hanno trovato nove bracieri in legno in cui, analizzandoli, è emersa la traccia chimica di marijuana carbonizzata. Insoliti livelli di THC sono stati rilevati anche in due pietre che fungevano da fornelli per riscaldare la sostanza.
L’ipotesi formulata dagli archeologi è che la sostanza venisse bruciata in tali contenitore per aspirane ed inalarne i fumi, in modo da obnubilare la mente degli astanti alla sepoltura nel corso del rito funerario.
Già lo storico greco Erodoto narrava dell’uso della marijuana nelle popolazioni asiatiche di 2.500 anni fa, ma fino a questo momento non era stata rinvenuta alcuna evidenza di dove e quando la sostanza era stata impiegata. Gli archeologi stimano che la canapa fosse usata già 6.000 anni fa, ma solamente come materiale per fabbricare corde e indumenti o per ricavare olio dai suoi semi.
La scoperta di Yimin e colleghi invece svela come la marijuana fosse impiegata come sostanza psicotropa già due millenni e mezzo orsono, anche se il contenuto di THC non era elevato come nelle piante dei giorni nostri, coltivate e selezionate proprio per il loro uso come stupefacente.
Non si sa se le genti che bruciavano marijuana nei riti funebri al cimitero di Jirzankal coltivassero la pianta o semplicemente la raccogliessero nella vegetazione. Probabilmente quella usanza risale ad un periodo ancora più antico e si è diffusa in tutta l’Asia grazie alla primordiale via della seta di cui Jirzankal era una tappa.